sabato 17 settembre 2011

Terremoto Abruzzo SMOM 2009


Il Sovrano Militare Ordine di Malta ha istituito recentemente la medaglia commemorativa con nastro per i suoi volontari che abbiano partecipato alle operazioni di soccorso post terremoto in Abruzzo nel 2009.

Il nastrino rappresenta nell'elaborato grafico i colori dello smom con i colori della regione Abruzzo, che ha registrato un bilancio definitivo di 308 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi ricoverati negli ospedali di Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni.

Il terremoto è stato avvertito su una vasta area comprendente tutto il Centro Italia, fino a Napoli, causando panico tra la popolazione, e inducendola a riversarsi in strada. La regione più colpita è stata l'Abruzzo, seguita dal Lazio. Alcuni lievi danni sono stati riscontrati nella zona di Ascoli Piceno, nelle Marche. Secondo le stime inviate dal Governo Italiano alla Commissione Europea per accedere al Fondo Europeo di Solidarietà, il danno ammonta a circa 10.212.000.000 €, avendo il sisma colpito direttamente una città e non una semplice zona rurale.

La Protezione Civile dichiara colpita dal sisma un'area o cratere sismico che comprende tutti i comuni in cui il terremoto ha fatto sentire i suoi effetti dal 6º grado in su della Scala Mercalli, lista di comuni che viene poi allargata di qualche unità su protesta di alcuni che dichiarano di aver subito danni rilevanti.

Al 9 agosto 2009 secondo la Protezione Civile gli sfollati erano 48.818, di cui 19.973 presso 137 tendopoli (in 5029 tende), 19.149 in alberghi e 9.696 presso case private. A questi vanno aggiunte 273 persone presenti in 9 campi spontanei.

Al 14 novembre 2009 il numero degli sfollati risultava pari a 21.874, di cui 671 in 17 tendopoli, 13.224 presso strutture alberghiere (delle quali 8.832 fuori della provincia dell'Aquila) e 7.979 in case private. Vi sono poi 4.764 persone che hanno avuto una sistemazione nelle C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) e 480 nei M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori).

Al 22 gennaio 2010 il numero degli sfollati risultava pari a 10.128, di cui 1.123 nelle caserme di Coppito e Campomizzi, 8.905 presso strutture alberghiere (delle quali 6.195 fuori della provincia dell'Aquila) cui vanno aggiunte le 12.056 persone che hanno avuto una sistemazione provvisoria nelle C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) e le 2.362 che l'hanno avuta nei M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori).

Il sisma ha apportato danni notevoli al patrimonio storico-artistico di cui era particolarmente ricca la Città dell'Aquila: tutte le chiese (più di un centinaio), a partire dalle più importanti basiliche, sono state dichiarate immediatamente inagibili per lesioni o crolli importanti assieme a palazzi storici nel centro storico compreso il Forte spagnolo, uno dei simboli della città.

Alla luce dei danni e delle vittime il sisma risulta il 5º terremoto più distruttivo in Italia in epoca contemporanea dopo il Terremoto di Messina del 1908, il Terremoto di Avezzano del 1915, il Terremoto dell'Irpinia del 1980 e il Terremoto del Friuli del 1976.

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