mercoledì 25 gennaio 2012

Basco Vaira Fez Bersaglieri


Per tutti gli appartenenti alla specialità dei Bersaglieri, è stato istituito il nuovo basco con fregio sottopannato esposto in figura.

Il Basco Bersaglieri, realizzato in feltro di lana, adotta un bordo in gross-grain (antisudore) alto 2 cm., fregio su panno cremisi e piumetto corredato di supporto metallico, per il fissaggio al fregio applicato su fondo cremisi, di forma quadrata, che misura 8 cm. x 8 cm.

Il fregio è inserito in un cerchio metallico di 4 mm. di spessore e di 5,6 cm. di diametro è posizionato centralmente alla sottopannatura. La fettucci che scorre dentro l'orlatura del gross-grain e che viene lasciata cadere con i due tratti terminali di 8 cm. circa è di colore blu.

Il basco è indossato con le uniformi di Servizio e in mimetica da parte di tutte le categorie di personale appartenente alla specialità bersaglieri: Generali, Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa.

Il berretto rigido è indisosato con l'uniforme ordinaria dal Ruolo Sergenti, Marescialli e Ufficiali.

Il fez sarà residualmente impiegato dai Militari di Truppa e Volontari in Servizio Permenente con l'uniforme ordinaria o di Servizio, ad esclusione delle uniformi per servizi armati e per le le Grandi Uniformi, in cui sarà indossata la vaira, il tradizionale cappello piumato dei bersaglieri.

sabato 14 gennaio 2012

Bandiera Savoia


Casa Savoia è stata costituita nei primi anni dell'11° secolo nella storica regione francese denominata "Savoia". Attraverso una graduale e progressiva espansione, da piccola contea diventa una regione che governerà, tramite Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III e Umberto II le sorti del Regno d'Italia dal 1861 fino alla fine della seconda guerra mondiale.

L'ultimo monarca ha governato per un paio di settimane prima di essere rovesciato da un referendum popolare e con l'insediamento della nuova forma di governo repubblicano.

Il nome Savoia deriva dunque dall'omonima regione storica Savoia in quello che oggi corrisponde al territorio compreso fra la Francia e l'Italia. L'espansione e la sopravvivenza del regno sabaudo non si è basato su conquiste spettacolari, ma su una graduale espansione territoriale attraverso matrimoni e acquisizioni politiche.

Il casato discende da Umberto I , conte di Savoia (Umberto I "Biancamano"), (1003-1047 o 1048). che, già signore delle contee di Savoia (1003), di Belley, Sion e Aosta, al disgregarsi del regno di Borgogna (1032) si schierò dalla parte di Corrado II ottenendone in premio la contea di Moriana in Val d'Isère ed il Chiablese (ca. 1034).

A lui succedettero i figli Amedeo I detto Coda (m. ca. 1051) e Oddone (m. 1060) che, sposando Adelaide degli Arduini, figlia ed erede di Olderico Manfredi - signore di Torino, Susa, Ivrea, Pinerolo e Caraglio - ingrandì notevolmente i suoi domini in Piemonte. Da lui nacquero Berta (1051-1087) e Adelaide (m. 1079), future mogli rispettivamente di Enrico IV e di Rodolfo di Svevia, e i successori Pietro I (ca. 1048-1078) e Amedeo II (m. 1080) che esercitarono però un potere più che altro nominale, giacché l'effettivo governo dello Stato rimase nelle salde mani di Adelaide fino alla sua morte.

La Corona passò quindi in linea diretta maschile a:

Umberto II il Rinforzato (m. 1103) che si vide usurpare molti dei territori piemontesi da ribelli e pretendenti all'eredità di Adelaide;
Amedeo III (ca. 1094 - 1148), la cui sorella Adelaide (1092 - 1154) sposò nel 1115 il re di Francia Luigi il Grosso e la cui figlia Matilde (o Mafalda; m. 1158) andò in moglie ad Alfonso I del Portogallo (ca. 1146;
Umberto III il Beato (1136 - 1189), fieramente avverso al Barbarossa e per questo messo al bando dell'Impero
infine a Tommaso I (1178 - 1233) che, nominato vicario imperiale da Federico II (1225), iniziò a ristabilire i domini della casata in Piemonte e ampliò i possessi d'Oltralpe.

Alla morte di Tommaso I gli antagonismi da tempo serpeggianti tra i membri della famiglia portarono (1233) alla divisione dei possedimenti tra Amedeo IV (ca. 1197 - 1253) - che mantenne, oltre al dominio diretto sui beni d'Oltralpe, la superiorità feudale e il titolo di conte di Savoia - e Tommaso II, suo fratello, che ricevette dal primo le terre d'Italia da Avigliana in giù e assunse il titolo di principe di Piemonte.

Ad Amedeo IV, la cui figlia primogenita Beatrice (m. ante 1259) aveva sposato nel 1247 Manfredi di Hohenstaufen poi re di Sicilia, succedette Bonifacio (1244 - 1263), sotto reggenza della madre Cecilia del Balzo sino al 1259; alla sua morte gli subentrò (contro la volontà del padre che aveva stabilito gli succedesse Tommaso II, figlio primogenito di Tommaso I) prima lo zio Pietro II detto il Piccolo Carlo Magno (1203 - 1268) e poi Filippo I (1207 - 1285), fratello del precedente.

Dopo di lui salì al trono nel 1285 Amedeo V il Grande, (1252/53 - 1323), figlio secondogenito di Tommaso II, ma le opposizioni dei parenti a lui contrari vennero sopite soltanto in seguito a una decisione arbitrale del 1285 che portò a un'ulteriore divisione dei beni della casa. In base ad essa ad Amedeo V e ai suoi discendenti maschi venne infatti riconosciuta la contea di Savoia e la superiorità feudale su ogni ramo della famiglia; il paese di Vaud venne assegnato al fratello di Amedeo, Ludovico I (1250 - 1302), che diede in tal modo origine alla linea dei Savoia-Vaud - estintasi poi nel 1359 quando Caterina (m. 1373), figlia di Ludovico II (ca. 1269- 1348), cedette per denaro i suoi possessi ad Amedeo VI -, e una parte del Piemonte (gli altri due terzi rimasero nominalmente ad Amedeo V) venne confermata al nipote di Tommaso II, Filippo I (1274 - 1334), iniziatore della linea che fu detta dei Savoia-Acaia in seguito al suo matrimonio (1301) con Isabella di Villehardouin erede del Principato di Acaia.

Ad Amedeo V succedettero i due figli maschi: prima Edoardo il Liberale (1284 - 1329) e poi Aimone il Pacifico (1291 - 1343), mentre una delle loro sorelle, Anna, nel 1326 andò in moglie ad Andronico III Paleologo imperatore bizantino.

Dopo Aimone, la cui secondogenita Bianca nel 1350 sposò Galeazzo II Visconti, salì al potere nel 1343 Amedeo VI detto il Conte Verde (1334 - 1383), marito di Bona di Borbone e abile politico che nel 1359 riuscì a riannettere alla Corona le terre di Vaud.

Il rapporto fra lo Stato italiano e gli ex sovrani d'Italia venne sancito dalla XIII disposizione transitoria della Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dall'Assemblea Costituente il 5 dicembre 1947, con 214 voti favorevoli e 145 contrari su 359 votanti. Tale disposizione recitava:

« 1. I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive.

2. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.


3. I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli. »
(Costituzione della Repubblica Italiana)

Nel 1987 il Consiglio di Stato accolse la richiesta di Maria José di fare rientro in Italia, considerandola non più "consorte" ma "vedova" di un ex re, mentre nel 2002 Camera dei deputati e Senato approvavano la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1, facendo esaurire gli effetti giuridici dei primi due commi della suddetta XIII disposizione transitoria. Nel novembre 2007, i legali di Casa Savoia inviano al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi una richiesta di risarcimento per l'esilio di circa 260 milioni di euro.

Emanuele Filiberto dichiara che tutti i soldi verrebbero usati per creare una
fondazione volta all'aiuto dei bisognosi. Il duca Amedeo di Savoia-Aosta invece si dichiara contrario all'iniziativa dissociandosene.