mercoledì 12 settembre 2012

Elmetto Jump Sport



L'elmetto è una forma di equipaggiamento protettivo indossato per la protezione della testa contro lesioni.
Oggi i soldati sono soliti impiegare caschi od elmetti realizzati con materiali plastici leggeri per sfilate o parate.

Nella vita civile, i caschi sono utilizzati per attività ricreative e sportive (pensiamo ai fantini per le corse di cavalli, o ai giocatori di football americano, hockey su ghiaccio, cricket, baseball o arrampicate su roccia), ma anche per attività di lavoro pericolose (nel settore edìle, estrazioni minerarie, anti-sommossa della polizia), e nell'impiego di mezzi di trasporto (caschi da moto e caschi per ciclisti ).

Dal 1990, la maggior parte dei caschi sono realizzati in resina o plastica rinforzata con fibre dette aramidi .

Tutti i caschi mirano alla protezione della testa dell'operatore, assorbendo energia meccanica o assorbendo traumi che derivino dalla penetrazione di oggetti contundetni.

La loro struttura e la capacità protettiva viene alterata in caso d'impatti ad alta energia impatti. Accanto alla loro capacità di assorbimento, anche loro volume e peso rivestono un ruolo importante.
Pochi sanno che più alto è il volume ed il peso dell'elmetto, maggiormente aumenta il rischio di lesioni alla testa e collo dell'utente.

I caschi anatomici modellati alla struttura interna della testa sono stati progettati per la prima volta dai neurochirurghi alla fine del 20° secolo.

Caschi utilizzati per scopi diversi hanno forme e strutture diverse. Un casco che deve proteggere contro le forze d'impatto sarà smussato alla testa dell'utilizzatore.

Allo stesso modo il casco progettato per l'arrampicata, che deve proteggere contro gli urti e contro l'urto (accidentale) di oggetti, come piccole rocce e attrezzature arrampicata caduta dall'alto. Preoccupazioni pratiche sono dettare anche dal design del casco: un casco da bicicletta dovrà infatti rispondere a esigenze aerodinamiche ed assicurare un'adeguata ventilazione. Un casco da arrampicata dovrà essere leggero e piccolo in modo da non interferire con l'arrampicata.

Alcuni caschi hanno altri elementi di protezione ad essi connessi, come ad esempio la visiera o gli occhiali o una gabbia di protezione al viso o addirrittura i tappi di protezione alle orecchie ed un sistema di comunicazione. Caschi sportivi possono avere un sistema integrato di protezione per il viso in metallo ( gabbia faccia ).

venerdì 7 settembre 2012

Anfibi Parà Esercito Italiano


Sono passati alcuni decenni dall'introduzione di questo stivaletto anfibio d'ordinanza nell'equipaggiamento del nostro Esercito. Questo modello era inzialmente impiegato dai soli Paracadutisti ed è stato successivamente esteso a tutto l' Esercito, soppiantando, definitivamente, lo stivaletto anfibio in pelle nera con fibbie laterali, che ne costituiva l'alternativa.

Oggi riproponiamo questo modello ma con caratteristiche tecniche più avanzate, più rispondenti alle esigenze militari e a condizioni di sicurezza, ergonomia, confort e solidità.

Il nuovo Anfibio Esercito Italiano è infatti realizzato con suola carro-armato Vibram, che rappresenta una delle migliori mescole per calzature che possano impiegarsi. La scolpitura della gomma garantisce una perfetta aderenza anche su terreno impervi e acquitrinosi.

La tomaia in pelle è di pieno fiore, di prima scelta doppiata con membrana Wind-Tex idonea a garantire la condizione di impermeabilità anche in caso d'attraverso di fiumi.

La fodera interna impiegata è il Thinsulate della 3 M Minesota che garantisce calore e confort anche in condizioni climatiche di freddo e umidità estrema senza dover ricorrere a doppi calzettoni.

La calzata di questi anfibi (dal 38 al 47) è regolare, ma è consigliabile verificare la calzata con una prova pratica.

mercoledì 29 agosto 2012

Orologi Forze Armate Frecce Tricolori


Una splendida iniziativa, in corso dal 20 agosto, che gli appassionati del collezionismo e di articoli militari non potranno assolutamente lasciarsi sfuggire: la Gazzetta dello Sport sta presentando, da alcune settimane, gli orologi delle Forze Armate dal design elegante, raffinato e sportivo.

I display, colorati e assolutamente leggibili, recano sovraimpresso l'inconfondibile logo dei Corpi Speciali.

I cinturini in tessuto, gomma o ecopelle ci permetteranno d'indossare al polso orologi dalla linea esclusiva, che trovano nella precisione e robustezza dei materiali i requisiti d'assoluta affidabilità ad un prezzo imbattibile.

Gli orologi del Reggimento San Marco, Folgore, Frecce Tricolori e via via tutti gli altri ci accompagneranno dunque nella scoperta della storia, imprese e uomini che hanno scolpito indelebilmente la storia delle nostre Forze Armate.


La collana, composta da 50 uscite settimanali, è infatti corredata anche da un fascicolo che illustra la storia dell' orologeria in ambito militare e del Corpo d'Elite che sarà presentato.

Maggiori informazioni sono disponibili online su http://bit.ly/GazzettaOrologiMilitari
Il prossimo appuntamento in edicola è per tutti gli amici il 3 settembre con l'uscita del modello delle Frecce Tricolori. Un "must" da non perdere !

giovedì 23 agosto 2012

Abbigliamento Militare in Elastan e Lycra


Non c'è dubbio che l'abbigliamento militare e l' equipaggiamento tattico delle Forze Armate abbia subìto negli anni un sensibile miglioramento, attraverso l'impiego di tessuti e capi tecnici che permettono ai militari di far fronte alle esigenze più estreme.

E' il caso di questa maglietta a girocollo, manica corta, che presentiamo in tessuto elastam, fibra poliuretanica utilizzata anche per le più note maglie dei calciatori e che favorisce una perfetta traspirazione della pelle senza alcuna irritazione anche nei casi di maggiore sensibilità.

La traspirazione è ulteriormente intensificata dall'applicazione della struttura retinata sulla zona ascellare e dorsale: i fori di areazione si rivelano, infatti, particolarmente utili nei periodi più caldi e torridi, durante il porto di borsoni e zaini tattici.

Questo capo di abbigliamento militare prevede infine una banda al silicone antiscivolo posta sull'estremità inferiore della t-shirt utile ad assicurare una migliore vestizione e aderenza al corpo

giovedì 16 agosto 2012

Pantaloni Corti Vintage


Un capo di abbigliamento indossato nella stagione estiva o in ambienti in cui prevalgono il confort e il desiderio "casual-outwear" è senza dubbio il pantaloncino corto, che copre la parte superiore della gamba estendendosi verso il basso fino al ginocchio.

Per molto tempo i pantaloni corti hanno rappresentato un capo di abbigliamento riservato ai più giovani che solo al raggiungimento della maggiore età passavano al più formale pantalone lungo. Per questo motivo gli uomini hanno evitato d'indossare i pantaloncini per non essere considerati degli immaturi.
A causa dei costumi sociali, nella maggior parte delle culture, le donne neppure azzardavano d'indossare pantaloncini corti.

E' solo a partire dalla Seconda Guerra Mondiale quando i militari hanno iniziato ad opeare in ambienti tropicali, ha iniziato a farsi strada l'idea di indossare pantaloncini corti.

Tra i vari modelli segnaliamo questo pantalone vintage cargo, la cui caratteristica è quella d'essere simile al pantalone cargo, corto fino al ginocchio, con almeno quattro tasche con cucitura esterna del tessuto di cotone.

Il posizionamento delle tasche può variare; per lo più sono sulla parte anteriore, laterale e posteriore. I Pantaloncini Cargo si distinguono per le tasche accompagnate da un lembo sovrastante.

martedì 26 giugno 2012

Soggoli Luogotenente Esercito Guardia di Finanza


Com'è noto i gradi militari indicano il rango gerarchico di chi li indossa.
Possono indicare una specifica funzione o una carica mediante l'applicazione di una bordatura di colore rosso/nero o l'aggiunta di elementi bordati di rosso/nero.

I gradi si applicano anche sul berretto rigido: sono più esattamente applicati lungo il soggolo posto sull'attaccatura della visiera ed è fissato attraverso due bottoni metallici dorati o argentati per i Generali.

Per il ruolo Marescialli e - più esattamente per il Primo Maresciallo Luogotenente - il soggolo è costituito da un nastro dorato striato di nero nella parte centrale; si tratta, in altri termini, di una riga orizzontale di 3 mm. bordata di rosso sopra la quale vengono applicati, all'altezza delle tempie, i cosiddetti galloncini di grado, bordati anch'essi di colore rosso e screziati internamente.

I galloncini di grado sono quattro ed hanno ciascuno la larghezza di 6 millimetri.

mercoledì 20 giugno 2012

Fondina in polimero EXTREME Polizia



La fondina è un dispositivo utilizzato per contenere una pistola o limitarne il movimento indesiderato e può essere collocata in posizione ascellare, alla caviglia, al fianco o cosciale.

Lo scopo principale della fondina è quella di offrire all'operatore una rapida estrazione dell'arma e al contempo garantire un'adeguata protezione della pistola.

Questa esigenza è spesso in contrasto con il bisogno di sicurezza e protezione, tanto che l'utente deve spesso valutare caso per caso il modello di fondina più adatta alle proprie occorrenze.

Assicurare dunque il corretto equilibrio tra questi bisogno è molto importante soprattutto per gli operatori di polizia che devono accedere rapidamente e in completa sicurezza all'apprensione dell'arma.

La fondina EXTREME è concepita con queste funzionalità: è infatti destinata ai Corpi di Polizia e a coloro che desiderano una fondina con sistema di sicurezza PUSH DOWN, che entra automaticamente in azione all'inserimento della pistola e si libera con una semplice pressione del pulsante di sblocco.

La fondina è costruita in Kydex (polimero termoformato) foderata internamente per una maggiore protezione dell'arma.

La fondina è aperta sulla sommità per una più rapida ed agevole estrazione della Beretta 92/98.

venerdì 15 giugno 2012

Pinza Attrezzo Multiuso Puma Tec


L' attrezzo e pinza multiuso è uno dei tanti strumenti manuali che combinano una molteplicità di funzioni in un singolo utensile.
Lo scopo è quello di integrare in un piccolo arnese più strumenti atti a soddisfare le esigenze outdoor e/o di lavori manuali.

In alcuni casi questi strumenti raggiungono dimensioni ridottissime, equivalenti talvolta ad una carta di credito, ma il più delle volte sono progettati per il trasporto anche come portachiavi o per essere portati alla cintura, grazie all'apposito foderino.

E' il caso di questo attrezzo multiuso Puma Tec in acciaio inox 420 con rivestimento epossidico composto dalla pinza munita di fodero sagomato in nylon con fissaggio verticale od orizzontale.

Queste sono le caratteristiche:
Lunghezza attrezzo chiuso: 10,5 cm.
Lunghezza attrezzo aperto: 16 cm.
Peso 260 gr.
L'attrezzo prevede la seguente dotazione:
Tagliacavi
Coltellino a filo piano
Coltellino seghettato
Lima doppia granatura per ferro e per legno
Seghetto
Cacciavite piatto grosso
Cacciavite piatto di precisione
Cacciavite a croce
Apriscatole e bottiglie
Addrizzafili

giovedì 14 giugno 2012

Medaglia UNMIS Sudan Nato


Fra le operazioni internazionali di mantenimento di pace che si svolgono sotto l'egida delle Nazioni Unite, segnaliamo in questo articolo la missione UNMIS, acronimo di United Nations Mission in Sudan, che impegna un contingente militare italiano di oltre duecento uomini nei territori del Sudan travagliato dagli anni Ottanta da una guerra che ha provocato la morte di centinaia di migliaia di persone.

A seguito del mancato rispetto degli accordi previsti dal CPA, che stabilisce le
norme per la divisione del potere tra il Nord ed il Sud del Sudan, il raggiungimento di una spinta autonomia del Sud, la spartizione delle risorse naturali, la
sicurezza del Paese ed il ritiro delle truppe appartenenti alle parti contrapposte dalle aree di occupazione. il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha emanato la Risoluzione 1590 che prevede, tra l’altro, l’impiego di una forza militare multinazionale, su base Shirbrig, autorizzata ad avviare la missione UNMIS "United Nation Mission in Sudan".

I militari italiani, inquadrati nella Task Force “Leone” che operano nell’area di Khartoum, hanno il compito di assicurare la difesa delle infrastrutture del Quartier Generale (Headquarters) della forza ONU a Khartoum, di un centro Comunicazioni e di alcune aree all’interno dell’aeroporto;
· costituire una Forza di Reazione Rapida (Rapid Reaction Force) per fronteggiare
specifiche situazioni o minacce nell’area di Khartoum;
· condurre saltuarie ricognizioni ed assicurare la protezione ravvicinata al personale
“chiave” delle Nazioni Unite.

venerdì 8 giugno 2012

Zainetto Tattico Vegetato 20 Litri


Gli zaini sono spesso preferiti alle borse per il trasporto di carichi pesanti o per trasportare qualsiasi tipo di equipaggiamento, a causa della limitata capacità di trasportare a mano carichi pesanti per lunghi tragitti.

Gli zaini grandi, utilizzati per trasportare carichi superiori a 10 kg, di solito, scaricano la maggior parte (fino a circa 90%) del loro peso sulle imbottititure dell'anca, lasciando agli spallacci principalmente la funzionie di stabilizzare il carico. Questa caratteristica migliora la capacità di trasporto di carichi pesanti, poichè i fianchi sono più forti delle spalle, ma, al contempo, aumentano l'agilità ed equilibrio, poichè i carichi restano più vicini all'operatore che indossa lo zaino.


E' il caso di questo zainetto tattico della capacità di 20 litri, dotato di 3 tasche con chiusura lampo, costituite da una tasca principale e da due più piccole.

La tasca posteriore dello schienale ha la predisposizione per la sacca di idratazione e la tasca a retina frontale. Gli spallacci da 6 centimetri sono imbottiti e lo schienale è con 3 punti di imbottitura. Le fascette di chiusura sono modulabili.

mercoledì 25 gennaio 2012

Basco Vaira Fez Bersaglieri


Per tutti gli appartenenti alla specialità dei Bersaglieri, è stato istituito il nuovo basco con fregio sottopannato esposto in figura.

Il Basco Bersaglieri, realizzato in feltro di lana, adotta un bordo in gross-grain (antisudore) alto 2 cm., fregio su panno cremisi e piumetto corredato di supporto metallico, per il fissaggio al fregio applicato su fondo cremisi, di forma quadrata, che misura 8 cm. x 8 cm.

Il fregio è inserito in un cerchio metallico di 4 mm. di spessore e di 5,6 cm. di diametro è posizionato centralmente alla sottopannatura. La fettucci che scorre dentro l'orlatura del gross-grain e che viene lasciata cadere con i due tratti terminali di 8 cm. circa è di colore blu.

Il basco è indossato con le uniformi di Servizio e in mimetica da parte di tutte le categorie di personale appartenente alla specialità bersaglieri: Generali, Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Militari di Truppa.

Il berretto rigido è indisosato con l'uniforme ordinaria dal Ruolo Sergenti, Marescialli e Ufficiali.

Il fez sarà residualmente impiegato dai Militari di Truppa e Volontari in Servizio Permenente con l'uniforme ordinaria o di Servizio, ad esclusione delle uniformi per servizi armati e per le le Grandi Uniformi, in cui sarà indossata la vaira, il tradizionale cappello piumato dei bersaglieri.

sabato 14 gennaio 2012

Bandiera Savoia


Casa Savoia è stata costituita nei primi anni dell'11° secolo nella storica regione francese denominata "Savoia". Attraverso una graduale e progressiva espansione, da piccola contea diventa una regione che governerà, tramite Vittorio Emanuele II, Umberto I, Vittorio Emanuele III e Umberto II le sorti del Regno d'Italia dal 1861 fino alla fine della seconda guerra mondiale.

L'ultimo monarca ha governato per un paio di settimane prima di essere rovesciato da un referendum popolare e con l'insediamento della nuova forma di governo repubblicano.

Il nome Savoia deriva dunque dall'omonima regione storica Savoia in quello che oggi corrisponde al territorio compreso fra la Francia e l'Italia. L'espansione e la sopravvivenza del regno sabaudo non si è basato su conquiste spettacolari, ma su una graduale espansione territoriale attraverso matrimoni e acquisizioni politiche.

Il casato discende da Umberto I , conte di Savoia (Umberto I "Biancamano"), (1003-1047 o 1048). che, già signore delle contee di Savoia (1003), di Belley, Sion e Aosta, al disgregarsi del regno di Borgogna (1032) si schierò dalla parte di Corrado II ottenendone in premio la contea di Moriana in Val d'Isère ed il Chiablese (ca. 1034).

A lui succedettero i figli Amedeo I detto Coda (m. ca. 1051) e Oddone (m. 1060) che, sposando Adelaide degli Arduini, figlia ed erede di Olderico Manfredi - signore di Torino, Susa, Ivrea, Pinerolo e Caraglio - ingrandì notevolmente i suoi domini in Piemonte. Da lui nacquero Berta (1051-1087) e Adelaide (m. 1079), future mogli rispettivamente di Enrico IV e di Rodolfo di Svevia, e i successori Pietro I (ca. 1048-1078) e Amedeo II (m. 1080) che esercitarono però un potere più che altro nominale, giacché l'effettivo governo dello Stato rimase nelle salde mani di Adelaide fino alla sua morte.

La Corona passò quindi in linea diretta maschile a:

Umberto II il Rinforzato (m. 1103) che si vide usurpare molti dei territori piemontesi da ribelli e pretendenti all'eredità di Adelaide;
Amedeo III (ca. 1094 - 1148), la cui sorella Adelaide (1092 - 1154) sposò nel 1115 il re di Francia Luigi il Grosso e la cui figlia Matilde (o Mafalda; m. 1158) andò in moglie ad Alfonso I del Portogallo (ca. 1146;
Umberto III il Beato (1136 - 1189), fieramente avverso al Barbarossa e per questo messo al bando dell'Impero
infine a Tommaso I (1178 - 1233) che, nominato vicario imperiale da Federico II (1225), iniziò a ristabilire i domini della casata in Piemonte e ampliò i possessi d'Oltralpe.

Alla morte di Tommaso I gli antagonismi da tempo serpeggianti tra i membri della famiglia portarono (1233) alla divisione dei possedimenti tra Amedeo IV (ca. 1197 - 1253) - che mantenne, oltre al dominio diretto sui beni d'Oltralpe, la superiorità feudale e il titolo di conte di Savoia - e Tommaso II, suo fratello, che ricevette dal primo le terre d'Italia da Avigliana in giù e assunse il titolo di principe di Piemonte.

Ad Amedeo IV, la cui figlia primogenita Beatrice (m. ante 1259) aveva sposato nel 1247 Manfredi di Hohenstaufen poi re di Sicilia, succedette Bonifacio (1244 - 1263), sotto reggenza della madre Cecilia del Balzo sino al 1259; alla sua morte gli subentrò (contro la volontà del padre che aveva stabilito gli succedesse Tommaso II, figlio primogenito di Tommaso I) prima lo zio Pietro II detto il Piccolo Carlo Magno (1203 - 1268) e poi Filippo I (1207 - 1285), fratello del precedente.

Dopo di lui salì al trono nel 1285 Amedeo V il Grande, (1252/53 - 1323), figlio secondogenito di Tommaso II, ma le opposizioni dei parenti a lui contrari vennero sopite soltanto in seguito a una decisione arbitrale del 1285 che portò a un'ulteriore divisione dei beni della casa. In base ad essa ad Amedeo V e ai suoi discendenti maschi venne infatti riconosciuta la contea di Savoia e la superiorità feudale su ogni ramo della famiglia; il paese di Vaud venne assegnato al fratello di Amedeo, Ludovico I (1250 - 1302), che diede in tal modo origine alla linea dei Savoia-Vaud - estintasi poi nel 1359 quando Caterina (m. 1373), figlia di Ludovico II (ca. 1269- 1348), cedette per denaro i suoi possessi ad Amedeo VI -, e una parte del Piemonte (gli altri due terzi rimasero nominalmente ad Amedeo V) venne confermata al nipote di Tommaso II, Filippo I (1274 - 1334), iniziatore della linea che fu detta dei Savoia-Acaia in seguito al suo matrimonio (1301) con Isabella di Villehardouin erede del Principato di Acaia.

Ad Amedeo V succedettero i due figli maschi: prima Edoardo il Liberale (1284 - 1329) e poi Aimone il Pacifico (1291 - 1343), mentre una delle loro sorelle, Anna, nel 1326 andò in moglie ad Andronico III Paleologo imperatore bizantino.

Dopo Aimone, la cui secondogenita Bianca nel 1350 sposò Galeazzo II Visconti, salì al potere nel 1343 Amedeo VI detto il Conte Verde (1334 - 1383), marito di Bona di Borbone e abile politico che nel 1359 riuscì a riannettere alla Corona le terre di Vaud.

Il rapporto fra lo Stato italiano e gli ex sovrani d'Italia venne sancito dalla XIII disposizione transitoria della Costituzione della Repubblica Italiana, approvata dall'Assemblea Costituente il 5 dicembre 1947, con 214 voti favorevoli e 145 contrari su 359 votanti. Tale disposizione recitava:

« 1. I membri e i discendenti di Casa Savoia non sono elettori e non possono ricoprire uffici pubblici né cariche elettive.

2. Agli ex re di Casa Savoia, alle loro consorti e ai loro discendenti maschi sono vietati l'ingresso e il soggiorno nel territorio nazionale.


3. I beni, esistenti nel territorio nazionale, degli ex re di Casa Savoia, delle loro consorti e dei loro discendenti maschi, sono avocati allo Stato. I trasferimenti e le costituzioni di diritti reali sui beni stessi, che siano avvenuti dopo il 2 giugno 1946, sono nulli. »
(Costituzione della Repubblica Italiana)

Nel 1987 il Consiglio di Stato accolse la richiesta di Maria José di fare rientro in Italia, considerandola non più "consorte" ma "vedova" di un ex re, mentre nel 2002 Camera dei deputati e Senato approvavano la legge costituzionale 23 ottobre 2002, n. 1, facendo esaurire gli effetti giuridici dei primi due commi della suddetta XIII disposizione transitoria. Nel novembre 2007, i legali di Casa Savoia inviano al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al Presidente del Consiglio Romano Prodi una richiesta di risarcimento per l'esilio di circa 260 milioni di euro.

Emanuele Filiberto dichiara che tutti i soldi verrebbero usati per creare una
fondazione volta all'aiuto dei bisognosi. Il duca Amedeo di Savoia-Aosta invece si dichiara contrario all'iniziativa dissociandosene.