mercoledì 18 maggio 2011

Berretto da Comandante Generale Arma Carabinieri


Con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero della Difesa, sentito il capo di Stato Maggiore della Difesa viene nominato, con delibera del Consiglio dei Ministri, il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, che, oltre ad essere gerarchicamente sovraordinato ai generali di Corpo d'Armata dell'Arma, fa parte con diritto di voto del Consiglio superiore delle Forze Armate.

Il Comandante generale dirige, coordina e controlla le attivita' dell'Arma. In particolare assicura l'analisi dei fenomeni criminosi ed il raccordo delle attivita' operative condotte dai reparti dell'Arma;

IL Comandante generale mantiene, per tutto cio' che non attiene ai compiti militari, i rapporti con i ministeri e con gli altri organi centrali della pubblica amministrazione nonche', nei casi previsti dalle norme in vigore, con gli organismi internazionali, fermi restando i rapporti di dipendenza funzionale dal Ministro dell'interno.

In campo operativo, logistico, addestrativo e tecnico-logistico il Comandante generale sulla base delle direttive del Capo di Stato Maggiore della Difesa:

1) formula le proposte di competenza per la pianificazione operativa;

2) e' organo centrale di sicurezza dell'Arma dei carabinieri;

3) determina, relativamente all'Arma dei carabinieri, le modalita' attuative della mobilitazione e l'entita' delle relative scorte;

4) concorda con la Direzione Generale competente la designazione del personale civile, ferme restando le attribuzioni del Segretario Generale della Difesa;

5) assicura, per l'esecuzione di operazioni ed esercitazioni, nazionali e multinazionali, la disponibilita' quantitativa e qualitativa delle forze stabilite dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, individuando i relativi reparti; in tale quadro, definisce l'attivita' addestrativa ed esercita, anche avvalendosi dei comandi dipendenti, le funzioni, se delegate, di comando operativo per le operazioni e le esercitazioni dell'Arma dei carabinieri;

6) e' responsabile dell'organizzazione e dell'approntamento delle unita' e dei reparti dell'Arma anche per l'assolvimento degli impegni derivanti da accordi e trattati internazionali;

7) dispone il concorso dell'Arma dei carabinieri alla difesa integrata del territorio nazionale;

8) promuove lo svolgimento di percorsi di formazione presso altre scuole delle amministrazioni statali, nonche' presso soggetti pubblici e privati, e di periodi di studio presso amministrazioni ed istituzioni dei Paesi dell'Unione europea ed organizzazioni internazionali;

Determina l'ordinamento, le circoscrizioni territoriali, gli organici e le modalita' di funzionamento dei comandi, reparti, unita', istituti ed enti vari, emanando le relative disposizioni nei settori di attivita' tecnico operativa;

* determina l'istituzione o la soppressione di posti fissi o stazioni temporanee;

* approva i programmi ed impartisce le disposizioni riguardanti l'addestramento ed il perfezionamento della preparazione professionale del personale dell'Arma;

* approva le pubblicazioni dell'Arma dei carabinieri;

Nel settore tecnico-logistico, determina:

1) le politiche di impiego, di gestione e di mantenimento del parco;

2) le dotazioni e le scorte;

3) la regolamentazione tecnica;

g) nel settore tecnico-logistico, sentito, su iniziativa del Capo di Stato Maggiore della difesa, il Comitato dei Capi di Stato Maggiore delle Forze armate, determina:

1) le linee di pianificazione e programmazione tecnica;

2) i programmi, le ricerche, gli studi e le sperimentazioni;

3) l'adozione di nuovi materiali specifici per le esigenze dell'Arma.



In materia di reclutamento, di avanzamento grado e di impiego il Comandante generale sulla base delle direttive del Capo di Stato Maggiore della Difesa:

1) formula le proposte di competenza per la pianificazione operativa;

2) e' organo centrale di sicurezza dell' Arma dei carabinieri;

3) determina, relativamente all'Arma dei carabinieri, le modalita' attuative della mobilitazione e l'entita' delle relative scorte;

4) concorda con la Direzione Generale competente la designazione del personale civile, ferme restando le attribuzioni del Segretario Generale della Difesa;

5) assicura, per l'esecuzione di operazioni ed esercitazioni, nazionali e multinazionali, la disponibilita' quantitativa e qualitativa delle forze stabilite dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, individuando i relativi reparti; in tale quadro, definisce l'attivita' addestrativa ed esercita, anche avvalendosi dei comandi dipendenti, le funzioni, se delegate, di comando operativo per le operazioni e le esercitazioni dell'Arma dei carabinieri;

6) e' responsabile dell'organizzazione e dell'approntamento delle unita' e dei reparti dell'Arma anche per l'assolvimento degli impegni derivanti da accordi e trattati internazionali;

7) dispone il concorso dell'Arma dei carabinieri alla difesa integrata del territorio nazionale;

8) promuove lo svolgimento di percorsi di formazione presso altre scuole delle amministrazioni statali, nonche' presso soggetti pubblici e privati, e di periodi di studio presso amministrazioni ed istituzioni dei Paesi dell'Unione europea ed organizzazioni internazionali;

b) determina, fermo restando quanto disposto dall'articolo 18, l'ordinamento, le circoscrizioni territoriali, gli organici e le modalita' di funzionamento dei comandi, reparti, unita', istituti ed enti vari, emanando le relative disposizioni nei settori di attivita' tecnicooperativa;

c) determina l'istituzione o la soppressione di posti fissi o stazioni temporanee;

d) approva i programmi ed impartisce le disposizioni riguardanti l'addestramento ed il perfezionamento della preparazione professionale del personale dell'Arma;

e) approva le pubblicazioni dell'Arma dei carabinieri;

f) nel settore tecnico-logistico, determina:

1) le politiche di impiego, di gestione e di mantenimento del parco;

2) le dotazioni e le scorte;

3) la regolamentazione tecnica;

g) nel settore tecnico-logistico, sentito, su iniziativa del Capo di Stato Maggiore della difesa, il Comitato dei Capi di Stato Maggiore delle Forze armate, determina:

1) le linee di pianificazione e programmazione tecnica;

2) i programmi, le ricerche, gli studi e le sperimentazioni;

3) l'adozione di nuovi materiali specifici per le esigenze dell'Arma.

sabato 14 maggio 2011

51° Stormo Caccia


Si è inaugurata quest'oggi e durerà fino al 2 ottobre, presso l'aeroporto civile "Arturo Ferrarin di Thiene (prov. di Vicenza) la mostra fotografica, promossa dall'Associazione Dogfight, dedicata al 51° Stormo Caccia. L'occasione è per tutti gli apassionati di Aeronautica Militare di effettuare eventuali lanci in tandem con il paracadute, voli turistici, prendere contatto con le varie scuole di volo presenti in aeroporto, ma, soprattutto, ripercorrere con una splendida galleria d'immagini fotografiche la storia del mitico 51° stormo caccia.

Il 51° venne costituito attorno alla fine degli anni trenta con la fusione della 351ª, 352ª e 353ª Squadriglia appartenenti al 20° Gruppo Volo e della 354ª, 355ª e 356ª Squadriglia.

Vogliamo qui brevemente ripercorrere la curiosissima storia del distintivo del 51° Stormo, che raffigura un gatto che artiglia tre topolini. I velivoli del 12° Stormo, costituiti dai bombardieri SM-79, fiore all'occhiello della Regia Aeronautica, riscuotevano grandi successi nelle gare di velocità aerea sulle crociere a lungo raggio, avevano dipinto sulla fusoliera dei trimotori tre sorcetti verdi.
Nell'accesa rivalità con i "cacciatori" del 52° Stormo Caccia, equipaggiati con gli obsoleti biplani FIAT CR32, il reparto del 12° Stormo aveva sempre la meglio.

Durante una missione addestrativa svolta sulla città di Roma, i velivoli SM-79 "Sparviero" si confrontarono con l'equipaggio della 351^ Squadriglia del costituendo 51° Stormo (che nascerà il 1° ottobre del 1939, equipaggiato con i nuovi e più moderni monoplani Fiat G.50.

Nell'occasione la 351^ squadriglia riuscì a neutralizzare l'azione simulata di bombardamento che vedeva impegnati i "sorci verdi" del 12° Stormo nell'azione di aggressione e attacco della capitale. Alla fine della missione, all'apice della grande euforia per aver sconfitto i blasonati avversari, i piloti dei caccia coniarono una frase destinata a diventare famosa e ripresa come motto popolare: "Finalmente i signori dei "Sorci Verdi" hanno trovato il loro gatto!".

Per suggellare il goliardico sfottò, il tenente pilota Vincenzo "Bill" Sant'Andrea, abile disegnatore, ridisegnò lo stemma ufficiale del reparto, che originariamente prevedeva un lupo rosso su fondo nero, con un gatto nero che artiglia i tre "sorcetti verdi". L'idea piacque talmente che venne deciso di adottare il disegno estemporaneo come distintivo del 51º Stormo Caccia.

La storia del "Gattaccio" e dello sfottò arrivò comunque a conoscenza dello Stato Maggiore dell'Aeronautica che non approvò del tutto il nuovo simbolo. Non volendo far sfigurare troppo i "Sorci Verdi" del 12º Stormo da bombardamento, reparto che con la sua notorietà aveva glorificato le imprese del regime fascista ed al quale apparteneva Bruno Mussolini (figlio terzogenito del Duce), si decretò che i tre topolini dovevano essere dipinti in grigio anziché in verde; a malincuore i piloti del 51º Stormo ottemperarono alla disposizione.

sabato 7 maggio 2011

84^ Adunata degli Alpini a Torino


E' tutto pronto per la pacifica invasione di oltre 500.000 penne nere che hanno scelto la città di Torino per la loro 84^ adunata nazionale. Un evento particolare che quest'anno coincide con i festeggiamenti del 150° anniversario dell'unità d'Italia e con l'inizio del giro ciclistico che partirà, tra qualche ora, dalla Reggia di Venaria con il prologo a cronometro a squadre e che terminerà nella stessa piazza dove finira' la sfilata degli alpini.

Un impatto che l'ex compassata prima capitale d'Italia e' ormai abituata a sopportare, anzi ad accogliere con entusiasmo, dopo tanti eventi ospitati negli ultimi anni, dai Giochi Olimpici all'Ostensione della Sindone, alla magica Notte Tricolore che ha stretto in un abbraccio, il 18 marzo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

La sfilata degli Alpini e del giro d'Italia comincia nel cuore della citta', tra Piazza Carignano e Piazza Castello, dove è nata l' Unita' d'Italia e che le Frecce Tricolori ricorderanno disegnando in cielo la bandiera piu' grande del mondo.

Un evento assolutamente unico e straordinario per la città; un week end che passera' alla storia, con la citta' ''aperta per festa'' fino a notte fonda attraverso musei fruibili in orario straordinario, decine di concerti, spettacoli ed eventi e il grande, caldo e colorato folklore degli alpini.

In questo week-end Torino sara' invasa da quasi un milione di persone, che attenderanno una sfilata senza precedenti: partenza alle 9 , chiusura alle 20, undici ore per far percorrere a decine di migliaia di Alpini i due chilometri che raccontano l' Unita' d'Italia a 150 anni dalla sua nascita.

Ci sara' il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ma anche il lancio dei paracadutisti, il carosello della fanfara militare, l'esibizione delle fanfare dei congedati delle brigate alpine e la grande ''Cittadella degli alpini'' allestita in quelli che furono i Giardini Reali.

La risposta di Torino e' all'altezza della sua storia: strade, palazzi, negozi, finestre e balconi sono pieni di bandiere tricolori; lo sciopero dei mezzi pubblici e' stato sospeso; le scuole chiuse e tutto il cuore della citta' e' stato chiuso al traffico per due giorni perche' per i 150 anni dell' Unita' d'Italia e' qui la festa.

mercoledì 4 maggio 2011

United States Navy Seals


La notizia della morte (vera o presunta ?) di Osama Bin Laden per mano dei Navy Seals ha posto a molti la curiosità di sapere chi sono esattamente e come vengono preparati i Navy Seals, che costituiscono il vero fiore all'occhiello delle forze speciali d'elite della US Navy.

L'acronimo SEAL (SEa Air Land) allude, infatti, alla specifica attitudine di operare in mare, in aria e a terra con capacità superiori ad ogni altra unità militare del mondo. L'esperienza acquisita su campi di battaglia subacquei o costieri ne ha plasmato negli anni la loro identità tanto da diventare, unanimamente, le unità anfibie più preparate e qualificate al mondo.

I Seal Team sono utilizzati dal Governo americano in un'ampia varietà di missioni che vanno dalle operazioni anti-terrorismo, a quelle di difesa interna, prelevamento e salvataggio di ostaggi, operazioni di ricognizione speciale, o in conflitti e guerre non convenzionali.

Storicamente i Navy Seals nascono nella seconda guerra mondiale; il loro primo intervento risale all'invasione del Nord Africa del 1942: originariamente denominati UDT (Underwater Demolition Team), la Marina degli Stati Uniti avvertiva infatti la necessità di dotarsi, nei teatri di guerra, di forze da sbarco esperte nel disinnesco e rimozione degli ordigni esplosivi e di personale altamente qualificato nei raid e azioni di incursione costiera.

Durante la presidenza di John F. Kennedy viene proposta l'istituzione di reparti di Forze Speciali nell'ambito della Marina, con competenze anche di supporto agli sbarchi anfibi ed attività di controguerriglia in ambienti marittimi/fluviali.

Nel discorso al Congresso del 25 maggio 1961, Kennedy ha parlato del suo profondo rispetto per le Forze Speciali degli Stati Uniti e, nell'annunciare nel suo programma politico, lo sbarco dell'uomo sulla luna, Kennedy, manifesta anche l'intenzione di stanziare oltre 100 milioni di dollari per rafforzare le operazioni delle forze speciali degli Stati Uniti ed espandere le capacità americane in guerre non convenzionali.

I primi membri delle unità SEALs furono volontari provenienti dagli UDT esistenti (molti veterani della Corea), e che possedevano quindi già tutte le competenze fisiche e tecniche di base necessarie per le nuove unità; tali volontari ricevettero un ulteriore addestramento intensivo sulle tecniche operative di commando, ed andarono a costituire i primi due SEAL Teams: il SEAL Team One a Coronado, California, ed il SEAL Team Two a Little Creek, Virginia.

Nel primo periodo, la formazione dei nuovi SEALs prevedeva come prima fase l'ottenimento del Brevetto di UDT (già allora uno dei corsi più duri ed intensivi dell'U.S. Navy, poi diventato il modello del BUD/S), seguito da un corso di perfezionamento operativo di 3 mesi (SEAL Basic Indoctrination); dopo tale periodo, il nuovo SEAL veniva subito ritenuto operativo, ed integrato nel suo nuovo Plotone di appartenenza in uno dei due SEAL Teams esistenti. Il percorso formativo è stato, da allora, incrementato notevolmente sia per durata che per articolazione dei contenuti.

Nel 1962, furono inviati in Vietnam i primi operatori delle neo-create unità SEALs, con lo scopo di addestrare i commandos navali Sud-Vietnamiti.

A partire dal 1963, e, con ritmo crescente negli anni successivi per l'intensificarsi dell'impegno statunitense nella Guerra del Vietnam, i SEALs iniziarono ad essere coinvolti sempre più anche in operazioni sul territorio vietnamita, prevalentemente in funzioni di ricognizione avanzata, azioni dirette, ed attività controinsurrezionale. Le aree in cui operarono maggiormente furono la "Rung Sat Special Zone" e la "Da Nang Special Zone", in cui le loro competenze marittime risultarono di particolare utilità, data la complessa conformazione geografica ed operativa della rete di fiumi e paludi del delta del Mekong.

I SEALs parteciparono anche alle attività ed operazioni speciali di ricognizione a lungo raggio ed interdizione logistica nell'entroterra, assieme alle altre componenti del MACVSOG (Studies and Observation Group, il reparto misto di forze speciali statunitensi incaricato della conduzione di infiltrazioni ed operazioni clandestine in Laos, Cambogia e Vietnam del Nord durante la guerra).

Nel 1980 (ma con operatività solo dal 1981) venne anche costituito il SEAL Team Six, una squadra ad elevata specializzazione ed alta segretezza, focalizzato sulle operazioni di antiterrorismo navale. I componenti del SEAL Team Six venivano scelti in maniera individuale tra i migliori operatori di tutti gli altri Team operativi, e sottoposti ad ulteriori 6 mesi di addestramento operativo in tecniche di antiterrorismo, con frequenti interscambi esercitativi con la Delta Force.

Il discusso fondatore del SEAL Team Six, Richard Marcinko, fu poi estromesso nel 1983, tra molte polemiche, dal comando dell'unità, ed in seguito arrestato per una serie di frodi finanziarie ai danni della U.S.Navy. Marcinko fu sostituito da Robert Gormly, che diresse le operazioni del Team in molte delle principali operazioni antiterrorismo degli anni '80. Nel 1987 il SEAL Team Six venne rinominato, probabilmente anche per motivi di immagine dopo le polemiche dell'era Marcinko, in NAVDEVGRU (Naval Special Warfare Development Group).

Più in generale, nel corso degli anni '80 i SEAL Teams operativi passarono da 2 a 6 (e poi a 10), sempre suddivisi tra Teams East Coast (a Little Creek) e Teams West Coast (a Coronado), e, nel 1987 confluirono, assieme alle altre unità navali per compiti speciali, sotto il comando unificato dello United States Naval Special Warfare Command di Coronado.

I SEALs, per la loro versatilità ed efficienza operativa, sono stati impiegati in quasi tutti i recenti conflitti ed operazioni militari degli Stati Uniti.

Il 2 maggio 2011, un commando dei SEALs stana ed uccide il terrorista Osama bin Laden in Pakistan, presso Abbottabad, a cinquanta chilometri a nord della capitale Islamabad.