venerdì 30 dicembre 2011

Pistola a Salve Scacciani Beretta 85 92 98


Ci sono tanti modi per festeggiare il capodanno; tra feste, cenoni e fuochi d'artificio sono immancabili anche i tradizionali botti che, peraltro, nelle mani di persone senza scrupoli, creano, immancabilmente, un'autentica scia di sangue, un vero e proprio bollettino di "guerra" con feriti e - nei casi più estremi - perfino di morti.

Una soluzione certamente sicura e divertente durante questi festeggiamenti è la pistola scacciacani o, se si preferisce, pistola a salve, di cui ci siamo già occupati in un precedente post.

Parliamo ora dell'ormai celebre e fedele riproduzione della Beretta, prodotta dalla fabbrica d'armi Pietro Beretta Spa di Gardone Val Trompia, nota in tutto il mondo per essere anche la più antica fabbrica di armi da fuoco tutt'ora attiva.

La Beretta 92, dopo essere stata adottata dall'esercito USA in sostituzione della Colt M1911, è divenuta un'arma universalmente nota.

In Italia, nel mercato civile, è commercializzata come Modello 98FS ed è in un calibro differente rispetto al modello 92 disponibile invece esclusivamente per le forze dell'ordine e le forze armate.

L'attuale modello 92 FS costituisce il risultato di una costante attività di evoluzione e aggiornamento della 92 che, su espressa richiesta delle forze armate Americane, viene migliorata dalla casa bresciana con maggiore robustezza del carrello e l'aggiunta di una sicurezza passiva al fine di evitare che il carrello, in caso di malfunzionamento dell'arma, potesse essere proiettato all'indietro e colpire l'operatore.

La Beretta 92, del peso di 1100 gr, vincitrice del bando di concorso dell'esercito americano, è ancora oggi in servizio come arma da fianco dei soldati USA, ma anche dei Carabinieri, Polizia, Polizia Penitenziaria, Corpo Forestale dello Stato, Esercito Italiano e Guardia Costiera.

giovedì 22 dicembre 2011

Giubbino Bomber MA-1


Il giubbino bomber MA-1 è stato progettato dall' Air Force statunitense come giubbino volo da usare tutto l'anno.

La produzione degli MA-1 avviene con tessuti di altissima qualità in nylon e interfodere in poliestere che offrono al pilota la più ampia protezione verso le condizioni climatiche particolarmente ostili, incontrate in fase di volo, e, contemporaneamente, di indossare il giubbino senza alcuna difficoltà anche durante la stagione estiva.

Nel corso della sua lunga storia di utilizzo, l' MA-1 ha subìto svariate modifiche al progetto iniziale (il cosiddetto Fly Jacket B15 interamente realizzato in cotone), ma il suo design classico e altamente funzionale è rimasto fondamentalmente inalterato.

Alle specifiche costruttive, contemplate nell' "US Military Specification "MIL-J-8279" sono state, infatti, periodicamente apportate modifiche dalla Air Force, che come detto ha dapprima modificato il tessuto (da cotone in nylon); successivamente ha introdotto nuove tecniche di cucitura, per poi passare ad una progettazione della giacca maggiormente adatta ai nuovi abitacoli dei velivoli.

MA-1 è dunque il risultato delle Military Specifications Avio1: infatti all'originario Mil-J-8279 hanno fatto seguito le J-8279A, 8279B-J, J-8279C, nei primi anni ottanta la J-8279F.

L'MA-1 è stata prodotto nei colori verde salvia e blu notte. Quest'ultima versione era il colore originale usato dai militari, presto però sostituito dal verde, presumibilmnete perchè più adatto a favorire il camuffamente del pilota nella protezione a terra durante la guerra in Corea.

Per gli appassionati del settore, il giubbino bomber MA-1 è oggi parte integrante dell'abbigliamento civile, capace di coniugare confort e funzionalità-

sabato 3 dicembre 2011

Fucile Softair VSR MB10D


La WELL, punto di riferimento x gli appassionati del softair, è indubbiamente una delle marche più apprezzate nel settore ASG.

Esaminiamo quest'oggi un altro prodotto della casa del sol levante parlando del nuovo modello VSR MB10 Tactical, colore simil-legno con hop up regolabile utile a incrementare la portata di tiro del fucile softair.

Il peso del fucile è di 3,5 kg. e si sviluppa per una lunghezza complessiva quasi 1,2 mt. Il gear-box e la canna sono in metallo, mentre la struttura esterna è in polimero.

Il caricamento manuale di pallini da 6 millimetri, avviene manualmente a colpo singolo con molla rinforzata da 15 kg di resistenza. La portata di tiro è di 50metri circa.

Il fucile è corredato di caricamento rapido (bb-loader), sonda per la pulizia della canna, cinghia a tracolla, due slitte per gli innesti di ottica (3-9x40) e bipiede in metallo che completano il modello proposto, qui raffigurato, ed il caricatore da 25 colpi.

sabato 26 novembre 2011

Basco Eliportati Cacciatori Carabinieri


Lo Squadrone Eliportato Cacciatori dell' Arma Carabinieri nasce nei primi anni 90 come reparto speciale territoriale operativo in Calabria fortemente impegnato nell'attività di contrasto alla criminalità organizzata locale e che ha acquistio un elevato profilo professionale nelle atttività d'indagine antisequestro e di ricerca dei latitanti appartententi alla 'ndrangheta.

I baschi rossi dell'Arma, unico reparto ad indossare il basco qui raffigurato, prestano servizio attraverso gli elicotteri di stanza all'aeroporto Luigi Razza di Vibo Valentia. Tali velivoli garantiscono infatti rapidità d'intervento e agilità di spostamenti sugli impervi territori dell'aspromonte.

L' unita' operativa minima dello Squadrone e' costituita dalla Squadra, responsabile su di una propria "zona d' operazione", nella maggior parte dei casi corrispondente al territorio controllato da una famiglia criminale dominante.

Ogni Squadra può venire impiegata in due modalità principali: missioni autonome o S.A.T. (Supporto all'Arma Territoriale). Nel caso di missioni autonome, la Squadra effettua attività di indagine e raccolta informazioni, appoggiandosi ai diversi Comandi competenti per territorio. La Squadra ha il compito di pianificare settimanalmente tipologia, modalità e tempi dei servizi da effettuarsi, relazionando poi dettagliatamente al Comandante di Plotone e di Squadrone, che ne autorizzano le attività.

In occasione delle missioni S.A.T., precedentemente all'intervento richiesto, viene effettuata attività di studio del problema, la ricognizione dell'obiettivo e viene infine pianificata l'attività di concerto con il Comando richiedente il supporto. n casi di emergenza od al verificarsi di sequestri di persona, il reparto può mobilitare un Plotone o l' intero Squadrone se necessario, realizzando un particolare piano di controllo del territorio (piano antisequestro), costituito da una rete di P.O.A. (Posti di Osservazione e Allarme) notturni e/o diurni, un piano di pattugliamento, rastrellamenti coordinati, vigilanza eliportata, posti di blocco e posti di controllo.

Precedentemente, durante e successivamente allo svolgimento delle attività appena elencate, il raccordo informativo tra il Comando di Squadrone e i Comandi territoriali competenti non cessa mai, come anche il necessario raccordo info-operativo, coordinato dal Comando Regionale, che evita accavallamenti e duplicazioni di servizi. Ogni informazione raccolta e' collezionata, catalogata e condivisa con i reparti territoriali dislocati sul territorio. Operare nelle aree calabresi materialmente sottoposte al controllo capillare operato dalle famiglie criminali, assume aspetti che avvicinano di molto l'attività del cacciatore alle attività di interdizione d’ area ed esplorazione tattica.

Tra questi aspetti spiccano infiltrazioni ed esfiltrazioni di pattuglie nell'area delle operazioni condotte in condizioni di clandestinità, pattuglie che spesso operano sul terreno per più giorni consecutivi; la costituzione di pattuglie da ricognizione, il movimento prevalentemente notturno delle squadre, l’acquisizione prolungata degli obiettivi da "attaccare", la pianificazione accurata e la conduzione di "colpi di mano" sfruttando la massima sorpresa, irruzioni in casolari, ovili, anfratti naturali utilizzati come rifugio dai latitanti o presunti tali.

Molti aspetti dell'attività dei cacciatori ricalcano le operazioni di controinterdizione d'area. Ad esempio l'esecuzione di rastrellamenti per la ricerche di tracce di movimenti sospetti su vie di comunicazione ritenute sensibili, l'osservazione notturna e diurna di obiettivi, la realizzazione di reti di P.O.A., onde monitorare e controllare ogni movimento sospetto sull'area di interesse ed impedire così le più vitali comunicazioni tra gli affiliati ai clan, la realizzazione di P.O.A. attivi che in condizioni di sicurezza per gli operatori consentano il bloccaggio ed il controllo di soggetti in movimento sospetto per i sentieri sottratti alla vista ed al controllo.

venerdì 18 novembre 2011

Copriberretto nylon Carabinieri


Il copriberretto è sicuramente un'utility indispensabile per chi, esposto alle intemperie, presta servizio su strada, così come per coloro che, per ragioni cerimoniali o altro, sono obbligati ad assicurare la presenza sotto la pioggia.

Il copriberretto in nylon nero, ma disponibile anche nei colori blu, kaki, rosso o bianco rinfrangente per i corpi di polizia locale, serve a proteggere il berretto rigido dalla pioggia e ad evitare che l'acqua ne deformi la linea.

La calottina, impermeabile, è munita della classica finestra frontale per agevolare la visualizzazione del fregio e dunque l'identificazione del corpo d'appartenenza.

Il rapido montaggio e smontaggio è favorito dall'elastico che cinge per intero il copriberretto idoneo ad assicurare la migliore aderenza e copertura del copricapo stesso.

sabato 5 novembre 2011

Stivaletti Anfibi Laguna



Dopo un periodo iniziale di sperimentazione, l' Esercito Italiano ha adottato la nuova versione leggera di anfibi. Il modello Laguna è uno stivaletto di colore marrone (testa di moro), con tomaia in pelle di pieno fiore ed inserti in cordura (resistente alle abrasioni) idrorepellente e traspirante.

Gli anfibi Laguna hanno l'assorbimento dello shock nella zona del tallone e protezione al malleolo.

La suola è in gomma con mescola a densità differenziata, trattamento antiscivolo e antistatico; il puntale è rinforzato in gomma protettiva antibrina.

I moderni stivaletti militari sono infatti progettati per fornire una combinazione di sicurezza alla caviglia, protezione del piede ed un perfetto grip anche nelle condizioni ambientali più ostili.

Molti stivaletti militari incorporano oggi molte tecnologie impiegate per le calzature trekking, dalle membrane impermeabili/traspiranti con pannelli laterali in cordura che migliorano la ventilazione e il confort del piede. Anche le suole, grazie a densità differenziate di gomme, permettono un impiego intensivo senza determinare inutili affaticamenti al piede.

martedì 18 ottobre 2011

Nastri Tricolori per Inaugurazione


Per le inaugurazioni di nuove attività o per l'apertura di cerimonie civili è di rito il cosiddetto taglio del nastro tricolore.

E' consuetudine, infatti, aprire il festeggiamento con il taglio del nastro benaugurale impiegato per l'apertura di centri culturali, mostre, eventi soprattutto se - per conferire maggiore solennità alla manifestazione - vi è la presenza di autorità civili e/o militari.

Il taglio del nastro tricolore segue una serie di inaugurazioni che - soprattutto in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia - testimoniano l'organizzazione a tema di congressi, convegni e feste che abbiano per oggetto l' Italia e le sue istituzioni.

Il nastro, che può avere differenti larghezze (da 2,3 cm, ma sono disponibili anche i formati da 5 o ancora da 7 cm.) è prodotto in tessuto rayon per dare maggiore brillantezza e intensità ai colori.

mercoledì 21 settembre 2011

Ordine al Merito Repubblica Italiana - OMRI



L' Ordine al Merito della Repubblica Italiana, istituito con Lggge n. 178 del 3 marzo 1951, è destinato a premiare coloro che, siano italiani o stranieri, abbiano acquisito speciali benemerenze verso la nazione.
La suprema dignità dell'Ordine è incardinata nel Presidente della Repubblica. L'OMRI è retto da un Consiglio, presieduto dal Cancelliere e composto da 14 membri, presieduta anch'essa dal Cancelliere.

Entro il 28 febbraio di ogni anno ciascun ministero è tenuto ad inviare alla Presidenza del Consiglio le segnalazioni individuali corredate dalle istruttorie e viene stabilito il numero massimo di onorificenze da conferire. La cifra viene stabilita tenendo conto di due criteri: uno limitativo, per restringere il numero di conferimenti ed evitare, quindi, una'inflazione di insegne; il secondo, orientativo, in cui si tiene conto delle persone meritevoli "già in nota" presso i vari uffici di onorificenze dei vari ministeri.

Le segnalazioni per la concessione possono essere fatte da membri del Parlamento, ministri, direttori generali dei vari ministeri, da associazioni o da un gruppo di cittadini.

Fissato il numero, la Presidenza del Consiglio terrà per sè una cifra elevata di conferimenti e ripartirà i posti disponibili fra i vari ministeri, secondo un concetto di divisione non equo, in quanto tiene conto del fabbisogno di ciascuno, privilegiando i Minsteri dell'Interno e della Difesa.

L'aspirante all'onorificenza, prima di essere posto in elenco, dovrà subire una serie di indagini dettagliate tramite le Prefetture.

L'inchiesta considera tutti gli aspetti della personalità dell'aspirante, compreso il "grado di estimazione" che gode nel suo ambiente. La relazione, che dev'essere precisa, deve anche offrire un giudizio motivato con la massima obiettività sull'opportunità di conocedere o meno l'onorificenza.

sabato 17 settembre 2011

Terremoto Abruzzo SMOM 2009


Il Sovrano Militare Ordine di Malta ha istituito recentemente la medaglia commemorativa con nastro per i suoi volontari che abbiano partecipato alle operazioni di soccorso post terremoto in Abruzzo nel 2009.

Il nastrino rappresenta nell'elaborato grafico i colori dello smom con i colori della regione Abruzzo, che ha registrato un bilancio definitivo di 308 morti, circa 1600 feriti di cui 200 gravissimi ricoverati negli ospedali di Teramo, Avezzano, Chieti, Pescara, Ancona, Roma, Rieti, Foligno e Terni.

Il terremoto è stato avvertito su una vasta area comprendente tutto il Centro Italia, fino a Napoli, causando panico tra la popolazione, e inducendola a riversarsi in strada. La regione più colpita è stata l'Abruzzo, seguita dal Lazio. Alcuni lievi danni sono stati riscontrati nella zona di Ascoli Piceno, nelle Marche. Secondo le stime inviate dal Governo Italiano alla Commissione Europea per accedere al Fondo Europeo di Solidarietà, il danno ammonta a circa 10.212.000.000 €, avendo il sisma colpito direttamente una città e non una semplice zona rurale.

La Protezione Civile dichiara colpita dal sisma un'area o cratere sismico che comprende tutti i comuni in cui il terremoto ha fatto sentire i suoi effetti dal 6º grado in su della Scala Mercalli, lista di comuni che viene poi allargata di qualche unità su protesta di alcuni che dichiarano di aver subito danni rilevanti.

Al 9 agosto 2009 secondo la Protezione Civile gli sfollati erano 48.818, di cui 19.973 presso 137 tendopoli (in 5029 tende), 19.149 in alberghi e 9.696 presso case private. A questi vanno aggiunte 273 persone presenti in 9 campi spontanei.

Al 14 novembre 2009 il numero degli sfollati risultava pari a 21.874, di cui 671 in 17 tendopoli, 13.224 presso strutture alberghiere (delle quali 8.832 fuori della provincia dell'Aquila) e 7.979 in case private. Vi sono poi 4.764 persone che hanno avuto una sistemazione nelle C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) e 480 nei M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori).

Al 22 gennaio 2010 il numero degli sfollati risultava pari a 10.128, di cui 1.123 nelle caserme di Coppito e Campomizzi, 8.905 presso strutture alberghiere (delle quali 6.195 fuori della provincia dell'Aquila) cui vanno aggiunte le 12.056 persone che hanno avuto una sistemazione provvisoria nelle C.A.S.E. (Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili) e le 2.362 che l'hanno avuta nei M.A.P. (Moduli Abitativi Provvisori).

Il sisma ha apportato danni notevoli al patrimonio storico-artistico di cui era particolarmente ricca la Città dell'Aquila: tutte le chiese (più di un centinaio), a partire dalle più importanti basiliche, sono state dichiarate immediatamente inagibili per lesioni o crolli importanti assieme a palazzi storici nel centro storico compreso il Forte spagnolo, uno dei simboli della città.

Alla luce dei danni e delle vittime il sisma risulta il 5º terremoto più distruttivo in Italia in epoca contemporanea dopo il Terremoto di Messina del 1908, il Terremoto di Avezzano del 1915, il Terremoto dell'Irpinia del 1980 e il Terremoto del Friuli del 1976.

sabato 10 settembre 2011

Corpo Militare Croce Rossa


Il corpo militare della Croce Rossa esplica le proprie attività istituzionali sia in tempo di guerra, sia in tempo di pace.

In tempo di guerra il Corpo militare Croce Rossa:

a) provvede all'assistenza, allo sgombero e alla cura dei feriti e delle vittime, tanto civili quanto militari;
organizza ed esegue misure di difesa sanitaria antiaerea;

b) disimpegna il servizio di ricerca e assistenza dei prigionieri di guerra, degli internati, dei dispersi, dei profughi, dei deportati e dei rifugiati;

c) svolge attività di assistenza sanitaria in relazione alla difesa civile.

In tempo di pace il Corpo militare:

a) provvede al mantenimento e alla gestione dei Centri di mobilitazione e delle Basi logistiche;

b) cura la custodia e il mantenimento delle dotazioni sanitarie;

c) addestra e aggiorna il proprio personale;

d) si occupa della diffusione del diritto internazionale umanitario e delle norme di pronto soccorso sanitario tra il personale delle FF.AA.;

e) concorre al servizio di assistenza sanitaria nel caso di grandi manifestazioni ed eventi, nonché per esercitazioni militari;

f) fornisce assistenza sanitaria alle FF.AA. e alle forze di Polizia nei Poligoni di tiro;

g) è impiegato in caso di calamità naturali o disastri con funzioni di protezione civile.

Per svolgere le funzioni di soccorso sanitario di massa, in guerra come in caso di catastrofe, il Corpo opera attraverso l'impiego di reparti, unità e formazioni campali, raggruppamenti e gruppi sanitari mobili, ospedali da campo attendati e baraccati, treni ospedali, posti di soccorso attendati ed accantonabili, reparti di soccorso motorizzati.

Gran parte del personale del Corpo militare è in posizione di congedo, ed è richiamato in servizio attivo, con precetto, al verificarsi di particolari esigenze di emergenza, ovvero per motivi di addestramento ed istruzione. Il personale che si trova in servizio permanente è quello numericamente sufficiente alla regolare gestione dei Centri di Mobilitazione e dell'Ispettorato Nazionale del Corpo.

Il Corpo Militare della Croce Rossa Italiana ha come insegne caratteristiche le medesime del Corpo Sanitario dell'Esercito: la stella a cinque punte, il tondino bianco con la croce, i "bastoni" e la corona turrita.

Tali elementi, disposti in ordine diverso danno origine alle insegne di Medici Chirurghi, Farmacisti, Psicologi, Odontoiatri ed altro.

Per il personale di assistenza del Corpo Militare CRI, truppa e sottufficiali, l'insegna base è una stella a cinque punte sormontata dalla corona turrita; al centro della stella, in un disco bianco è riportata una croce rossa;
per gli ufficiali medici la stella è più piccola e poggia su due bastoni, ciascuno con un serpente avvolto, con la croce di colore rosso;
per gli ufficiali chimico-farmacisti, non è presente la stella ed i "bastoni" sono incrociati direttamente sotto il tondino, con la croce di colore rosso;
per gli ufficiali medici odontoiatri la stella è più piccola e poggia su due bastoni, ciascuno con un serpente avvolto, con la croce di colore rosso; incastonata tra i bastoni e le due punte inferiori della stella, è presente la lettera O;
per gli ufficiali psicologi è presente la stella di dimensione ancora inferiore la quale poggia sulla lettera greca lettera greca Ψ, psi; la croce presente nel tondino al centro della stella è di colore rosso.
Per gli ufficiali commissari, invece, il fregio è composto da un tondino recante una croce rossa al centro su sfondo bianco, poggiato su due rami d'alloro sormontati dalla corona turrita.

sabato 13 agosto 2011

Marines USMC



La United State Marines Corp (USMC) è un ramo della Forze Armate degli Stati Uniti, responsabile della protezione della potenza di mare. Benchè nella struttura di comando militare sia un ramo separato, il Corpo dei Marines è un componente del Dipartimento degli Stati Uniti, spesso in stretta collaborazione con le forze navali statunitensi ai fini della formazione, trasporti e logistica.

Il Corpo dei Marines è stato impiegato in ogni conflitto armato americano del 20 ° secolo, rivelandosi strategico durante la seconda guerra mondiale nell'applicazione delle pratiche di guerra anfibia e che gli valse, in quegli anni, il riconoscimento indiscusso di assoluta primazia nella guerra anfibia.

Le capacità di rispondere rapidamente alle situazioni di conflitto e di crisi ha conferito un forte impulso alla politica estera americana.

La United States Marine Corps comprende poco meno di 203.000 Marines in servizio attivo (come da fonte ufficiale del mese di ottobre 2010] e poco meno di 40.000 Marines in riserva (a partire dal 2010).

Nel Dipartimento della Difesa, i marines costituiscono una delle più piccole forze armate degli Stati Uniti'(la United States Coast Guard è ancora più piccola, con circa un quinto delle dimensioni del corpo dei marines, ma è normalmente classificata sotto il Department of Homeland Security ).

I conti del Corpo dei Marines assorbono circa il sei per cento del bilancio militare statunitense . Il costo per Marine è di 20.000 dollari inferiore al costo di un militare di altri servizi e l'intera forza può essere utilizzato per le principali operazioni di combattimento.

La United States Marine Corps funge da forza di spedizione rapida ed ha tre principali aree di responsabilità:

Il sequestro o la difesa di avanzate basi navali e le operazioni da terra per il sostegno delle campagne navali ;

Lo sviluppo della tattica, tecnica e delle attrezzature utilizzate da sbarco anfibio forze.

In aggiunta alle sue funzioni primarie, il Corpo dei Marines svolge missioni in supporto diretto della Casa Bianca e per conto del Dipartimento di Stato, nonchè operazioni di sicurezza per le ambasciate e consolati in tutto il mondo.

Il Corpo dei Marines è stata fondato per servire come unità di fanteria a bordo di navi da guerra ed è stato responsabile della sicurezza delle nave e del suo equipaggio, conducendo combattimenti offensivi e difensivi durante le azioni di imbarco. Storicamente la prima operazione d'assalto anfibia si è verificata all'inizio della guerra rivoluzionaria, il 3 marzo 1776, quando i Marines presero il controllo di Fort Montague e Fort Nassau, un deposito di munizioni e porto navale di New Providence, Bahamas.

Il ruolo del Corpo dei Marines è stato ampliato in modo significativo, estendendone le competenze nelsequestro di basi e di altri obblighi a terra a sostegno delle campagne navali.

Nel corso dei secoli fine del 19 ° e 20 °, i distaccamenti Marins hanno operato a bordo di incrociatori della Marina, corazzate e vettori, come forze da sbarco delle nave, nel garantire la sicurezza a bordo.

sabato 25 giugno 2011

Cavaliere del Santo Sepolcro di Gerusalemme



Per le ammissioni all' Ordine del Santo Sepolcro di Gerusalemme si richiedono particolari requisiti in quanto i Cavalieri e le Dame costituiscono un'autentica elite internazionale, divisa nelle varie Luogotenenze nazionali.

Vengono scelti tra persone di profonda e praticata fede cattolica, di specchiata condotta morale, che si sono rese particolarmente benemerite verso l'Ordine e le Opere Cattoliche di Terra Sante.

Le domande per l'ammissione devono essere corredate dai seguenti documenti in carta semplice.
Con riferimento alle ammissioni occorre:
- ) certificato relativo al sacramento del battesimo e della cresimae, per i coniugati, anche quello di matrimonio religioso;
) curriculum vitae (con i dati anagrafici, di residenza e di attività, titolo di studio ed eventuale servizio militare);
-) attestato del parroco;
-) nulla osta dell'Ordinario (vescovo di residenza);
-) attestato di benemerenza acquisita verso la Terra Santa;
-) certificato penale e carichi pendenti;
-) certificato di residenza;
-) certificato di nascita;
-) presentazione di due membri dell'Ordine.

In relazione alle promozioni occorre invece presentare:
-) certificato relativo al matrimonio religioso, se contratto dopo l'ammissione;
-) attestato del parroco;
-) nulla osta dell'Ordinario (vescovo di residenza);
-) attestato di nuove benemerenze acquisite successivamente all'ammissione o dopo l'ultima promozione verso la Terra Santa.

Ai membri dell'ordine è fatto divieto di appartenere a:
-) enti e sodalizi i cui caratteri, scopi e programmi siano in contrasto con la dottrina e gli insegnamenti della Chiesa Cattolica;
-) a pretesi Ordini o Istituzioni di asserito carattere cavalleresco non riconosciuti dalla Santa Sede o da Stati Sovrani.

Tutte le ammissioni partono dal grado di Cavaliere o Dama e l'età minima richiesta è di 25 anni.
Le promozioni possono avvenire solo dopo almeno 3 anni di permanenza nel grado inferiore.

Le proposte di ammissione, corredata dalla documentazione, vengono sottoposte dalle Luogotenenze alla Presidenza del Gran Magistero. Il Cardinale Gran Maestro, con apposito diploma da lui firmato e munito del suo sigillo e di quello dell'Ordine, decreta l'ammissione.
Il diploma di nomina viene successivamente inviato alla Segreteria di Stato Vaticana per essere munito del Visum e del Sigillo, dopo di che viene rimesso al Cardinale Gran Maestro.

Una volta ottenuta l'ammissione nell'Ordine il neofita, dopo aver firmato la promessa, deve ricevere l'investitura che può avere luogo presso il Gran Magistero o in altra sede stabilita dal Cardinale Gran Maestro.

sabato 18 giugno 2011

Uniforme Guardia di Finanza



Dopo un lungo periodo di studio e sperimentazione, la Guardia di Finanza ha adottato la nuova uniforme grigio-scuro che ha sostituito la tradizionale tenuta grigioverde del Corpo. La Guardia di Finanza, fino al 2007, era rimasta l'unica organizzazione militare nazionale ad indossare il colore che ha caratterizzato il Regio Esercito dal 1909 al 1946. Una tinta simile dell'uniforme è tuttora adottata dal Corpo Forestale dello Stato e da alcune polizie locali.

Alla base della scelta vi sono state varie ragioni: la prima, di carattere giuridico, è rappresentata dalla sentenza del tribunale amministrativo regionale che ne ha imposto la sostituzione poichè l'uniforme della G.d.F. era identica, per colore e foggia, a quella del Corpo forestale dello Stato, differendo unicamente per le mostreggiature; la seconda è di natura economica (la nuova uniforme è più resistente allo sporco e semplice da produrre).

Tale cambiamento ha lo scopo di conferire ai militari della Guardia di Finanza una immagine propria, inconfondibile ed elegante, ispirata a modelli già adottati da forze armate del passato.

La nuova tenuta, che per disegno e particolari è simile a quella che ha sostituito, è di un grigio più scuro (grigio antracite), inoltre presenta l'adozione delle controspalline (per apposizione gradi) movibili, mutuando il sistema dall'Esercito italiano e Carabinieri, permettendo di sostituire le stesse in caso di promozione a grado con sistemazione diversa rispetto al precedente status, evitando l'antipatica presenza dei buchi lasciati dai gradi precedenti, non ricoperti dalla superficie della nuova tipologia di grado ottenuto per anzianità, concorso o promozione.

Attualmente la nuova divisa è in corso di distribuzione ai militari del Corpo, mentre l'entrata in vigore dell'utilizzo su tutto il territorio nazionale è stata fissata alla data del 28 febbraio 2011

sabato 11 giugno 2011

Divisa Gala Uniformi da Cerimonia



La divisa gala o uniforme da cerimonia è entrata in servizio nei primi anni sessanta nelle varianti invernale, completamente nera, ed estiva, spezzata, composta da giubba bianca e pantalone nero. Le due tenute completate dal berretto nero comune ad entrambe, differivano per il panno usato per la confezione e per il numero di bottoni sulla giacca doppiopetto.
La versione invernale si è accompagnata, fino alla fine degli anni novanta, al cappotto di panno in castorino turchino, sostituito poi dalla mantella.

Nel 2005 la versione estiva spezzata è stata sostituita da una tenuta identica per foggia e colore a quella invernale. Inizialmente destinata ai soli Ufficiali è stata successivamente estesa a tutto il personale in Servizio Permanente.

Le insegne di grado portate sulle divise gala, per volontari in servizio permanente e Sergenti sono portate a livello omerale, ossia a metà del braccio fra gomito e spalla.

Le insegne di grado dei Marescialli sono costituite da barrette screziate portate orizzontalmente sulle maniche all'altezza del polso come per gli Ufficiali.

Gli Ufficiali inferiori portano un numero di travette pari a quello del corrispondente formato a stellette; la travetta più in alto compone un occhiello di forma ovale. Gli Ufficiali Superiori unisccono le tre travette ad una losanga più alta, posizionata sotto le trratte e che sostituisce la corona turrita.

Gli Ufficiali Generali portano invece le insegne di colore argento e alla losanga sostituiscono un tratto della "greca" che indossano anche nel formato su controspallina.

La categoria di appartenenza si evidenzia anche attraverso le fascette porta distintivo poste sulle spalle della giubba, composte da rettangoli con bordatura identica a quella dei tubolari, tranne che per gli Ufficiali Superiori che la portano doppia.

Nel riquadro delimitato dalla bordatura è applicato il simbolo dell'Arma o Corpo di specialità.

sabato 4 giugno 2011

Basco Verde Lagunari



L'urlo San Marco rieccheggia ancora nelle gole di Farah in Afghanistan a pochi giorni dall'ultimo saluto dei Lagunari che hanno concluso la propria missione assieme alla Brigata Julia.
Promossi a pieni voti - dice così il Comandante del Reggimento Giovanni Parmiggiani - che riporta a casa i suoi ragazzi che da poco indossano il nuovo basco verde Laguna.

"E' anche un simbolo di unione e fratellanza e di spirito di corpo che contraddistingue questo Reggimento in modo particolare rispetto agli altri. E' la prova che, oltre ad essere un reparto anfibio, sappiamo muoverci anche in altri ambienti, come quello montano-desertico presente in Afghanistan".
I Lagunari, che hanno solcato le onde del deserto, erano di stanza nel Sud del Paese, una delle zone più delicate perchè a maggiore densità di ordigni improvvisati.

"Abbiamo avuto diversi eventi, attacchi con razzi e l'ingresso di una persona non autorizzata nella base, ma ciò nonostante siamo riusciti a contenere il tutto senza perdite".

Il lavoro a fianco del popolo afghano, di cui hanno conquistato la fiducia, ha scongiurato molti pericoli. "Occorre acquisire informazioni utili per contrastare le minacce degli insorti. E' questo ciò che stiamo lasciando a chi subentrerà nella missione nei prossimi giorni".

mercoledì 18 maggio 2011

Berretto da Comandante Generale Arma Carabinieri


Con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministero della Difesa, sentito il capo di Stato Maggiore della Difesa viene nominato, con delibera del Consiglio dei Ministri, il Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri, che, oltre ad essere gerarchicamente sovraordinato ai generali di Corpo d'Armata dell'Arma, fa parte con diritto di voto del Consiglio superiore delle Forze Armate.

Il Comandante generale dirige, coordina e controlla le attivita' dell'Arma. In particolare assicura l'analisi dei fenomeni criminosi ed il raccordo delle attivita' operative condotte dai reparti dell'Arma;

IL Comandante generale mantiene, per tutto cio' che non attiene ai compiti militari, i rapporti con i ministeri e con gli altri organi centrali della pubblica amministrazione nonche', nei casi previsti dalle norme in vigore, con gli organismi internazionali, fermi restando i rapporti di dipendenza funzionale dal Ministro dell'interno.

In campo operativo, logistico, addestrativo e tecnico-logistico il Comandante generale sulla base delle direttive del Capo di Stato Maggiore della Difesa:

1) formula le proposte di competenza per la pianificazione operativa;

2) e' organo centrale di sicurezza dell'Arma dei carabinieri;

3) determina, relativamente all'Arma dei carabinieri, le modalita' attuative della mobilitazione e l'entita' delle relative scorte;

4) concorda con la Direzione Generale competente la designazione del personale civile, ferme restando le attribuzioni del Segretario Generale della Difesa;

5) assicura, per l'esecuzione di operazioni ed esercitazioni, nazionali e multinazionali, la disponibilita' quantitativa e qualitativa delle forze stabilite dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, individuando i relativi reparti; in tale quadro, definisce l'attivita' addestrativa ed esercita, anche avvalendosi dei comandi dipendenti, le funzioni, se delegate, di comando operativo per le operazioni e le esercitazioni dell'Arma dei carabinieri;

6) e' responsabile dell'organizzazione e dell'approntamento delle unita' e dei reparti dell'Arma anche per l'assolvimento degli impegni derivanti da accordi e trattati internazionali;

7) dispone il concorso dell'Arma dei carabinieri alla difesa integrata del territorio nazionale;

8) promuove lo svolgimento di percorsi di formazione presso altre scuole delle amministrazioni statali, nonche' presso soggetti pubblici e privati, e di periodi di studio presso amministrazioni ed istituzioni dei Paesi dell'Unione europea ed organizzazioni internazionali;

Determina l'ordinamento, le circoscrizioni territoriali, gli organici e le modalita' di funzionamento dei comandi, reparti, unita', istituti ed enti vari, emanando le relative disposizioni nei settori di attivita' tecnico operativa;

* determina l'istituzione o la soppressione di posti fissi o stazioni temporanee;

* approva i programmi ed impartisce le disposizioni riguardanti l'addestramento ed il perfezionamento della preparazione professionale del personale dell'Arma;

* approva le pubblicazioni dell'Arma dei carabinieri;

Nel settore tecnico-logistico, determina:

1) le politiche di impiego, di gestione e di mantenimento del parco;

2) le dotazioni e le scorte;

3) la regolamentazione tecnica;

g) nel settore tecnico-logistico, sentito, su iniziativa del Capo di Stato Maggiore della difesa, il Comitato dei Capi di Stato Maggiore delle Forze armate, determina:

1) le linee di pianificazione e programmazione tecnica;

2) i programmi, le ricerche, gli studi e le sperimentazioni;

3) l'adozione di nuovi materiali specifici per le esigenze dell'Arma.



In materia di reclutamento, di avanzamento grado e di impiego il Comandante generale sulla base delle direttive del Capo di Stato Maggiore della Difesa:

1) formula le proposte di competenza per la pianificazione operativa;

2) e' organo centrale di sicurezza dell' Arma dei carabinieri;

3) determina, relativamente all'Arma dei carabinieri, le modalita' attuative della mobilitazione e l'entita' delle relative scorte;

4) concorda con la Direzione Generale competente la designazione del personale civile, ferme restando le attribuzioni del Segretario Generale della Difesa;

5) assicura, per l'esecuzione di operazioni ed esercitazioni, nazionali e multinazionali, la disponibilita' quantitativa e qualitativa delle forze stabilite dal Capo di Stato Maggiore della Difesa, individuando i relativi reparti; in tale quadro, definisce l'attivita' addestrativa ed esercita, anche avvalendosi dei comandi dipendenti, le funzioni, se delegate, di comando operativo per le operazioni e le esercitazioni dell'Arma dei carabinieri;

6) e' responsabile dell'organizzazione e dell'approntamento delle unita' e dei reparti dell'Arma anche per l'assolvimento degli impegni derivanti da accordi e trattati internazionali;

7) dispone il concorso dell'Arma dei carabinieri alla difesa integrata del territorio nazionale;

8) promuove lo svolgimento di percorsi di formazione presso altre scuole delle amministrazioni statali, nonche' presso soggetti pubblici e privati, e di periodi di studio presso amministrazioni ed istituzioni dei Paesi dell'Unione europea ed organizzazioni internazionali;

b) determina, fermo restando quanto disposto dall'articolo 18, l'ordinamento, le circoscrizioni territoriali, gli organici e le modalita' di funzionamento dei comandi, reparti, unita', istituti ed enti vari, emanando le relative disposizioni nei settori di attivita' tecnicooperativa;

c) determina l'istituzione o la soppressione di posti fissi o stazioni temporanee;

d) approva i programmi ed impartisce le disposizioni riguardanti l'addestramento ed il perfezionamento della preparazione professionale del personale dell'Arma;

e) approva le pubblicazioni dell'Arma dei carabinieri;

f) nel settore tecnico-logistico, determina:

1) le politiche di impiego, di gestione e di mantenimento del parco;

2) le dotazioni e le scorte;

3) la regolamentazione tecnica;

g) nel settore tecnico-logistico, sentito, su iniziativa del Capo di Stato Maggiore della difesa, il Comitato dei Capi di Stato Maggiore delle Forze armate, determina:

1) le linee di pianificazione e programmazione tecnica;

2) i programmi, le ricerche, gli studi e le sperimentazioni;

3) l'adozione di nuovi materiali specifici per le esigenze dell'Arma.

sabato 14 maggio 2011

51° Stormo Caccia


Si è inaugurata quest'oggi e durerà fino al 2 ottobre, presso l'aeroporto civile "Arturo Ferrarin di Thiene (prov. di Vicenza) la mostra fotografica, promossa dall'Associazione Dogfight, dedicata al 51° Stormo Caccia. L'occasione è per tutti gli apassionati di Aeronautica Militare di effettuare eventuali lanci in tandem con il paracadute, voli turistici, prendere contatto con le varie scuole di volo presenti in aeroporto, ma, soprattutto, ripercorrere con una splendida galleria d'immagini fotografiche la storia del mitico 51° stormo caccia.

Il 51° venne costituito attorno alla fine degli anni trenta con la fusione della 351ª, 352ª e 353ª Squadriglia appartenenti al 20° Gruppo Volo e della 354ª, 355ª e 356ª Squadriglia.

Vogliamo qui brevemente ripercorrere la curiosissima storia del distintivo del 51° Stormo, che raffigura un gatto che artiglia tre topolini. I velivoli del 12° Stormo, costituiti dai bombardieri SM-79, fiore all'occhiello della Regia Aeronautica, riscuotevano grandi successi nelle gare di velocità aerea sulle crociere a lungo raggio, avevano dipinto sulla fusoliera dei trimotori tre sorcetti verdi.
Nell'accesa rivalità con i "cacciatori" del 52° Stormo Caccia, equipaggiati con gli obsoleti biplani FIAT CR32, il reparto del 12° Stormo aveva sempre la meglio.

Durante una missione addestrativa svolta sulla città di Roma, i velivoli SM-79 "Sparviero" si confrontarono con l'equipaggio della 351^ Squadriglia del costituendo 51° Stormo (che nascerà il 1° ottobre del 1939, equipaggiato con i nuovi e più moderni monoplani Fiat G.50.

Nell'occasione la 351^ squadriglia riuscì a neutralizzare l'azione simulata di bombardamento che vedeva impegnati i "sorci verdi" del 12° Stormo nell'azione di aggressione e attacco della capitale. Alla fine della missione, all'apice della grande euforia per aver sconfitto i blasonati avversari, i piloti dei caccia coniarono una frase destinata a diventare famosa e ripresa come motto popolare: "Finalmente i signori dei "Sorci Verdi" hanno trovato il loro gatto!".

Per suggellare il goliardico sfottò, il tenente pilota Vincenzo "Bill" Sant'Andrea, abile disegnatore, ridisegnò lo stemma ufficiale del reparto, che originariamente prevedeva un lupo rosso su fondo nero, con un gatto nero che artiglia i tre "sorcetti verdi". L'idea piacque talmente che venne deciso di adottare il disegno estemporaneo come distintivo del 51º Stormo Caccia.

La storia del "Gattaccio" e dello sfottò arrivò comunque a conoscenza dello Stato Maggiore dell'Aeronautica che non approvò del tutto il nuovo simbolo. Non volendo far sfigurare troppo i "Sorci Verdi" del 12º Stormo da bombardamento, reparto che con la sua notorietà aveva glorificato le imprese del regime fascista ed al quale apparteneva Bruno Mussolini (figlio terzogenito del Duce), si decretò che i tre topolini dovevano essere dipinti in grigio anziché in verde; a malincuore i piloti del 51º Stormo ottemperarono alla disposizione.

sabato 7 maggio 2011

84^ Adunata degli Alpini a Torino


E' tutto pronto per la pacifica invasione di oltre 500.000 penne nere che hanno scelto la città di Torino per la loro 84^ adunata nazionale. Un evento particolare che quest'anno coincide con i festeggiamenti del 150° anniversario dell'unità d'Italia e con l'inizio del giro ciclistico che partirà, tra qualche ora, dalla Reggia di Venaria con il prologo a cronometro a squadre e che terminerà nella stessa piazza dove finira' la sfilata degli alpini.

Un impatto che l'ex compassata prima capitale d'Italia e' ormai abituata a sopportare, anzi ad accogliere con entusiasmo, dopo tanti eventi ospitati negli ultimi anni, dai Giochi Olimpici all'Ostensione della Sindone, alla magica Notte Tricolore che ha stretto in un abbraccio, il 18 marzo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

La sfilata degli Alpini e del giro d'Italia comincia nel cuore della citta', tra Piazza Carignano e Piazza Castello, dove è nata l' Unita' d'Italia e che le Frecce Tricolori ricorderanno disegnando in cielo la bandiera piu' grande del mondo.

Un evento assolutamente unico e straordinario per la città; un week end che passera' alla storia, con la citta' ''aperta per festa'' fino a notte fonda attraverso musei fruibili in orario straordinario, decine di concerti, spettacoli ed eventi e il grande, caldo e colorato folklore degli alpini.

In questo week-end Torino sara' invasa da quasi un milione di persone, che attenderanno una sfilata senza precedenti: partenza alle 9 , chiusura alle 20, undici ore per far percorrere a decine di migliaia di Alpini i due chilometri che raccontano l' Unita' d'Italia a 150 anni dalla sua nascita.

Ci sara' il Ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ma anche il lancio dei paracadutisti, il carosello della fanfara militare, l'esibizione delle fanfare dei congedati delle brigate alpine e la grande ''Cittadella degli alpini'' allestita in quelli che furono i Giardini Reali.

La risposta di Torino e' all'altezza della sua storia: strade, palazzi, negozi, finestre e balconi sono pieni di bandiere tricolori; lo sciopero dei mezzi pubblici e' stato sospeso; le scuole chiuse e tutto il cuore della citta' e' stato chiuso al traffico per due giorni perche' per i 150 anni dell' Unita' d'Italia e' qui la festa.

mercoledì 4 maggio 2011

United States Navy Seals


La notizia della morte (vera o presunta ?) di Osama Bin Laden per mano dei Navy Seals ha posto a molti la curiosità di sapere chi sono esattamente e come vengono preparati i Navy Seals, che costituiscono il vero fiore all'occhiello delle forze speciali d'elite della US Navy.

L'acronimo SEAL (SEa Air Land) allude, infatti, alla specifica attitudine di operare in mare, in aria e a terra con capacità superiori ad ogni altra unità militare del mondo. L'esperienza acquisita su campi di battaglia subacquei o costieri ne ha plasmato negli anni la loro identità tanto da diventare, unanimamente, le unità anfibie più preparate e qualificate al mondo.

I Seal Team sono utilizzati dal Governo americano in un'ampia varietà di missioni che vanno dalle operazioni anti-terrorismo, a quelle di difesa interna, prelevamento e salvataggio di ostaggi, operazioni di ricognizione speciale, o in conflitti e guerre non convenzionali.

Storicamente i Navy Seals nascono nella seconda guerra mondiale; il loro primo intervento risale all'invasione del Nord Africa del 1942: originariamente denominati UDT (Underwater Demolition Team), la Marina degli Stati Uniti avvertiva infatti la necessità di dotarsi, nei teatri di guerra, di forze da sbarco esperte nel disinnesco e rimozione degli ordigni esplosivi e di personale altamente qualificato nei raid e azioni di incursione costiera.

Durante la presidenza di John F. Kennedy viene proposta l'istituzione di reparti di Forze Speciali nell'ambito della Marina, con competenze anche di supporto agli sbarchi anfibi ed attività di controguerriglia in ambienti marittimi/fluviali.

Nel discorso al Congresso del 25 maggio 1961, Kennedy ha parlato del suo profondo rispetto per le Forze Speciali degli Stati Uniti e, nell'annunciare nel suo programma politico, lo sbarco dell'uomo sulla luna, Kennedy, manifesta anche l'intenzione di stanziare oltre 100 milioni di dollari per rafforzare le operazioni delle forze speciali degli Stati Uniti ed espandere le capacità americane in guerre non convenzionali.

I primi membri delle unità SEALs furono volontari provenienti dagli UDT esistenti (molti veterani della Corea), e che possedevano quindi già tutte le competenze fisiche e tecniche di base necessarie per le nuove unità; tali volontari ricevettero un ulteriore addestramento intensivo sulle tecniche operative di commando, ed andarono a costituire i primi due SEAL Teams: il SEAL Team One a Coronado, California, ed il SEAL Team Two a Little Creek, Virginia.

Nel primo periodo, la formazione dei nuovi SEALs prevedeva come prima fase l'ottenimento del Brevetto di UDT (già allora uno dei corsi più duri ed intensivi dell'U.S. Navy, poi diventato il modello del BUD/S), seguito da un corso di perfezionamento operativo di 3 mesi (SEAL Basic Indoctrination); dopo tale periodo, il nuovo SEAL veniva subito ritenuto operativo, ed integrato nel suo nuovo Plotone di appartenenza in uno dei due SEAL Teams esistenti. Il percorso formativo è stato, da allora, incrementato notevolmente sia per durata che per articolazione dei contenuti.

Nel 1962, furono inviati in Vietnam i primi operatori delle neo-create unità SEALs, con lo scopo di addestrare i commandos navali Sud-Vietnamiti.

A partire dal 1963, e, con ritmo crescente negli anni successivi per l'intensificarsi dell'impegno statunitense nella Guerra del Vietnam, i SEALs iniziarono ad essere coinvolti sempre più anche in operazioni sul territorio vietnamita, prevalentemente in funzioni di ricognizione avanzata, azioni dirette, ed attività controinsurrezionale. Le aree in cui operarono maggiormente furono la "Rung Sat Special Zone" e la "Da Nang Special Zone", in cui le loro competenze marittime risultarono di particolare utilità, data la complessa conformazione geografica ed operativa della rete di fiumi e paludi del delta del Mekong.

I SEALs parteciparono anche alle attività ed operazioni speciali di ricognizione a lungo raggio ed interdizione logistica nell'entroterra, assieme alle altre componenti del MACVSOG (Studies and Observation Group, il reparto misto di forze speciali statunitensi incaricato della conduzione di infiltrazioni ed operazioni clandestine in Laos, Cambogia e Vietnam del Nord durante la guerra).

Nel 1980 (ma con operatività solo dal 1981) venne anche costituito il SEAL Team Six, una squadra ad elevata specializzazione ed alta segretezza, focalizzato sulle operazioni di antiterrorismo navale. I componenti del SEAL Team Six venivano scelti in maniera individuale tra i migliori operatori di tutti gli altri Team operativi, e sottoposti ad ulteriori 6 mesi di addestramento operativo in tecniche di antiterrorismo, con frequenti interscambi esercitativi con la Delta Force.

Il discusso fondatore del SEAL Team Six, Richard Marcinko, fu poi estromesso nel 1983, tra molte polemiche, dal comando dell'unità, ed in seguito arrestato per una serie di frodi finanziarie ai danni della U.S.Navy. Marcinko fu sostituito da Robert Gormly, che diresse le operazioni del Team in molte delle principali operazioni antiterrorismo degli anni '80. Nel 1987 il SEAL Team Six venne rinominato, probabilmente anche per motivi di immagine dopo le polemiche dell'era Marcinko, in NAVDEVGRU (Naval Special Warfare Development Group).

Più in generale, nel corso degli anni '80 i SEAL Teams operativi passarono da 2 a 6 (e poi a 10), sempre suddivisi tra Teams East Coast (a Little Creek) e Teams West Coast (a Coronado), e, nel 1987 confluirono, assieme alle altre unità navali per compiti speciali, sotto il comando unificato dello United States Naval Special Warfare Command di Coronado.

I SEALs, per la loro versatilità ed efficienza operativa, sono stati impiegati in quasi tutti i recenti conflitti ed operazioni militari degli Stati Uniti.

Il 2 maggio 2011, un commando dei SEALs stana ed uccide il terrorista Osama bin Laden in Pakistan, presso Abbottabad, a cinquanta chilometri a nord della capitale Islamabad.

venerdì 29 aprile 2011

Alpini in Festa per i 90 anni della sezione ANA di Udine


Si sono appena concluse le celebrazioni dei 90 anni della sezione ANA di Udine in piazza 1° maggio a Udine che, per l'occasione, ha tributato un saluto e ringraziamnento alle truppe alpine della brigata Julia appena rientrate dalla missione in corso in Afghanistan cui era impegnata dall'ottobre 2010.

“La cerimonia del 29 aprile – dichiara il comandante della Julia, il generale Marcello Bellacicco – vuol essere un momento per la Julia tutta per salutare il Friuli e la sua gente che tanto è stata vicino agli alpini nella loro missione in Afghanistan. L’affetto, l’attenzione e la partecipazione dei friulani sono stati uno stimolo aggiuntivo a portare a termine il nostro lavoro in Afghanistan. Lavoro contraddistinto dall'impegno e dal sacrificio di migliaia di ragazzi che, giorno dopo giorno, con caparbietà e professionalità hanno contribuito a migliorare la sicurezza nella loro area di operazione”.

Dopo l'alzabandiera e la deposizione di una corona al Tempietto dei caduti alla presenza delle autorità e di un picchetto d’onore con fanfare della Julia avvenuta in piazza Libertà alle ore 9:30, hanno sfilato i reparti alpini e le truppe in congedo

In piazza Primo Maggio sono stati resi gli onori al Gonfalone della città di Udine, al Labaro nazionale dell' ANA, alle bandiere di guerra e, successivamente, alla massima autorità militare con il passaggio in rassegna dei reparti schierati.

Per l'occasione hanno partecipato a Udine, sede del Comando della Brigata Julia, le rappresentanze di sei reparti dell'Esercito, che hanno effettuato il turno in Afghanistan con la Julia. Stiamo parlando di una compagnia composta da 150 persone per ogn'uno dei cinque reggimenti della Brigata, rispettivamente Tolmezzo, Cividale del Friuli, Belluno, Trento e Vipiteno, unitamente ad una compagnia del reggimento lagunari "Serenissima" di Venezia.

Il festeggiamento proseguirà ancora nel pomeriggio quando, alle 14.30 presso la caserma Spaccamela, ci sarà la premiazione delle scuole vincitrici del concorso “Alpini di oggi, alpini di ieri, uniti al servizio della patria”, indetto per le classi 4^ e 5^ delle primarie della provincia di Udine per raccontare, attraverso dei temi, la presenza delle penne nere sul territorio.

Alle 15.30, sempre alla caserma di via Fruch, appuntamento alla palestra di roccia con le guide del Cai, mentre alle 17 l’ammainabandiera in piazza Libertà. Presente alla cerimonia anche il personale del 3° reggimento genio guastatori di Udine che è stato impiegato in Afghanistan con gli uomini della Julia.

Servizi Hosting off-line


A causa di un incendio che ha colpito stamattina la sala UPS della server farm di una delle società più importanti di web-hosting su cui risiedono i nostri siti web, oggi - 29 aprile - sono temporaneamente inaccessibili tutte le comunicazioni mail e i servizi di navigazione dei nostri portali.

Il breakdown della società di web-hosting , avvenuto stamane attorno alle 5:30, non dovrebbe aver pregiudicato le prenotazioni online, messaggistiche e le mail, posta elettronica certificata (pec), che risiedono sui loro server.

La società Aruba, è intervenuta stamane sul proprio forum e sul canale Twitter, annunciando di procedere rapidamente con una serie di interventi di ripristino per la risoluzione del problema, che sta bloccando la rete da questa mattina.

La riaccensione dei server e delle altre unità di server farm della società web-hosting stanno dunque bloccando i nostri servizi e la navigazione dei siti.

In attesa del ripristino delle funzionalità delle macchine server, ci scusiamo con gli utenti e la nostra clientela con cui terremo aperti i canali di comunicazione dei social network: Facebook, Digg, Reddit e Twitter.

LO STAFF TUTTO MILITARE

mercoledì 27 aprile 2011

Croce Commemorativa Medaglia UNSOM Missione IBIS



Dopo l'escalation della guerra civile in Somalia nel 1991, l'ONU e l' Organizzazione dell'Unità Africana (OUA), hanno cercato di attenuare le sofferenze di 4,5 milioni persone somale, più della metà delle quali - nelle aree rurali colpite dalla siccità - si trovavano in grave pericolo per le malattie correlate a malnutrizione e carestia.

L'ONU, già impegnata in Somalia dai primi nel 1991 quando iniziò la guerra civile, ha progressivamente ritirato il proprio personale in occasione del verificarsi di fiammate di violenza. Una serie di risoluzioni del Consiglio di sicurezza e ripetute visite diplomatiche alla fine riuscirono ad imporre un cessate il fuoco tra le due fazioni locali, verso la fine di marzo 1992. Questi sforzi sono stati aiutati da altri organismi internazionali, come l'Organizzazione per l'Unità Africana, la Lega degli Stati arabi e l' Organizzazione della Conferenza Islamica.


Ma è il 4 dicembre del 92 - sotto il mandato delle Nazioni Unite - quando le forze armate statunitensi, con le truppe italiane e di altri Stati entrano in Somalia per attivare una serie di iniziativa umanitarie che potevano rendersi possibili solo nell'ambito di un contesto di sicurezza supportato da un dispiegamento militare che verrà denominato "Restore Hope".

La Marina Militare ha inviato il 24º Gruppo Navale che ha operato dall'11 dicembre 1992 al 14 aprile 1993, composto dall' incrociatore portaelicotteri Vittorio Veneto, la fregata Grecale, il rifornitore di squadra Vesuvio e le navi da sbarco San Giorgio e San Marco con gli uomini del Battaglione San Marco.

Il contingente italiano operò in particolare nell'area di Mogadiscio e nella zona di Balad, lungo la vecchia via Imperiale (secondo il vecchio nome del periodo coloniale). Le truppe italiane operarono con decisione ma cercando sempre il contatto con la popolazione, avvalendosi anche dell'immagine italiana positiva lasciata dal periodo coloniale fino alla fine del mandato fiduciario sul paese che durò fino al 1960. Vi furono anche accuse di isolati episodi di maltrattamenti ad alcuni cittadini somali, che furono oggetto di inchiesta da parte delle autorità civili e militari ma senza riscontri oggettivi. Addirittura un giudice censurò il comportamento dello Stato Maggiore dell' Esercito, tacciato d' aver «di fatto danneggiato i propri ufficiali» con «inerzie e approssimazioni» che avrebbero ostacolato tempestivi riscontri a loro favore.

Dall'altra parte, specificatamente le fazioni armate in lotta, vi fu spesso l'uso strumentale della popolazione contro le truppe, non solo italiane, per compensare la evidente inferiorità militare; l'esempio più tragico fu la cosiddetta Battaglia del pastificio, nella quale tre soldati italiani morirono e diversi vennero feriti. Ma tra le vittime italiane dirette o indirette della missione Restore Hope vanno annoverate anche due donne: Maria Cristina Luinetti, Sorella (grado funzionale Sottotenente) del Corpo Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, uccisa nel Poliambulatorio Italia a Mogadiscio da un somalo per motivi mai chiariti ed Ilaria Alpi, che insieme con il suo operatore Miran Hrovatin, fu uccisa in un agguato da miliziani perché stava indagando sul traffico di rifiuti tossici dall'Europa alla Somalia.

mercoledì 20 aprile 2011

Croce Commemorativa CRI


A favore di tutti coloro che si sono prodigati nelle operazioni di soccorso nei riguardi delle popolazioni vittime di calamità pubbliche, la Croce Rossa Italiana ha istituito nel 2007 la croce commmemorativa CRI completa di nastrino e le cui caratteristiche estetiche non si discostano significativamente dalla croce commemorativa di pace per le missioni all'estero.

Si tratta infatti di una croce commemorativa in metallo argentato del diametro di 40 mm. e del peso di 25 gr. circa, caratterizzata da due fronde di alloro. Sul fronte della croce commemorativa CRI è tuttavia riprodotta al centro la scritta "lnter Arma Caritas", mentre sul retro, la croce smaltata rossa della CRI.

La croce è appesa ad un nastro largo 37 mm. e della lunghezza di 52 mm. con ai lati, in verticale, i colori arancio e blu, che racchiudono, al centro il tricolore della bandiera italiana, secondo la seguente succcssione: arancio (palo da 11 mm.), verde (dim. 5 mm.) bianco (5 rnm.), rosso (5 mm.) e blu (11 mm.); sul nastro verrà applicata una fascetta metallcia bronzata raffigurante un serto d'olivo raccolto da un cartiglio su cui sarà sovraimpresso in rilievo il nome dell'operazione per la quale è stata tributata.

La concessione, non riconosciuta per gli interventi effettuati in Albania del 1999, è subordinata all'effettivo impiego per un periodo continuativo di almeno 15 giorni in operazioni riconosciute dall'ente. Tale termine non è invece richiesto nei riguardi di coloro per ragioni di servizio si sono dovuti ritirare.

Anche in questo caso, come accade per le insegne di missione di pace, sul nastro della croce andranno apposte le fascette bronzate identificative dell'operazione compiute; i nastrini andranno caricati al centro di una o due stellette di bronzo se si sono ottenuti due o tre diplomi.

mercoledì 13 aprile 2011

Croce di Guerra al Merito RI



La Croce di Guerra al Merito venne istituita dal re Vittorio Emanuele III il 19 gennaio 1918 e, dalla data della sua istituzione fino al 30 maggio 1927, sono state emesse 1.034.924 Croci.


La croce al merito di guerra fu assegnata agli appartenenti delle forze armate che avessero maturato almeno un anno di servizio in trincea o sul fronte nemico e venne riconosciuta anche ai feriti in azione o che, per meriti di guerra, avessero ricevuto una promozione.

Se un'azione non si concretizzava nel compimento di un atto di valore meritevole di concessione della croce di guerra al Valore Militare, veniva rilasciata la Croce al Merito di guerra che, dal 1922 in poi, sul nastro dell'insegna veniva caricata di una spada di bronzo.


La croce di guerra al Merito, raffiugurata da una croce greca in rame, era realizzata nel colore bronzo, della dimensione di 37 mm.

Sul fronte recava in lettere lapidarie il monogramma "VE III", Vittorio Emanuele che istituì la decorazione, sormontata dalla corona reale. Nella parte superiore del braccio era riprodotta la dicitura "MERITO DI GUERRA", mentre nella parte inferiore della croce era sovraimpresso il gladio romano cinto da foglie di quercia. Il rovescio reca la una stella a cinque punte su uno sfondo di raggi.

Il nastro era di colore azzurro con due pali verticali bianchi separate. Durante il periodo regio il nastrino era caricato di una, due o tre coroncine reali bronzate, per contrassegnare rispettivamente due, tre o quanttro conferimenti.

Dalla quinta alla settima concessione venivano applicate una due o tre coroncine reali argentate e solo dopo l'ottava concessione venivano riportate le coroncine reali dorate.

Con l'avvento della Repubblica italiana, la croce di guerra al merito ha subìto la modifica della sostituzione dell'acronimo VE con RI e l'applicazione al centro del nastrino della stella argentata idonea caratterizzare due o più concessioni.

sabato 19 marzo 2011

Spray Difesa Personale Antiaggressione


Lo spray al peperoncino, noto anche come spray OC " Oleoresin Capsicum ", gas OC , o spray capsicum , è un composto naturale che neutralizza istantaneamente le azioni violente. Mentre gli spray bomboletta a getto balistico (capaci di raggiungere anche la distanza di 7/8 metri) vengono impiegati - in composizioni sensibilmente più concentrate - solo da Corpi di Polizia per sedare risse, gli strumenti di difesa personale hanno un getto utile variabile da 1 a 3 metri, efficace anche contro l'aggressione di animali molesti o pericolosi.

Contrariamente alle preoccupazioni sollevate per altri diversi prodotti, lo spray di difesa personale, contenendo un principio attivo pari al 10%, dev'essere considerato uno strumento innocuo, che crea una sensibile lacrimazione degli occhi combinata ad un bruciore intensissimo delle vie respiratorie e tosse forte. Gli effetti, che possono protrarsi anche fino a 4 ore, scompaiono senza lasciare tracce o danni alla persona e ai suoi indumenti od oggetti personali.

Il prodotto è di libera vendita, detenzione e porto; la conformità alla Circolare Ministeriale dell'Interno nr. 559/C-50.055-A77 del 9 gennaio 1998 è stata appurata dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Direzione Centrale della Polizia Criminale, servizio di Polizia Scientifica, prot. Nr. 1-077 bal 04 nella relazione tecnica del 28 giugno 2004, nel proc.pen. 10081/04 e confermata a livello nazionale dall'Ordinanza emessa dal Tar del Lazio del 10-01-2008.

La garanzia di legalità, non estensibile a usi impropri (per gioco, azioni illegali,ecc.), va circoscritta ai soli casi di reale necessità, ossia di legittima difesa.
Puntandolo in direzione del pericolo, si preme il pulsante della valvola che libera nell'aria una "nuvola vaporizzata" di oleoresina. L'effetto immediato sarà urticante agli occhi e alle vie respiratorie dell'aggressore. Ci si dovrà quindi spostare immediatamente dall'area contaminata ed avvisare gli agenti di pubblica sicurezza.

Lo spray permette quindi di non intervenire “fisicamente” per controllare una o più persone e soprattutto nei casi in cui la pericolosità del nostro aggressore sia superiore (alle nostre capacità), o perchè munita di arma da fuoco o da taglio, o perchè agisce sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

Lo spray costituisce uno dei supporti insostituibili che permettono di attrezzare anche personale senza porto d’armi. Il campo d’azione del prodotto è enorme, dall’ordine pubblico alle incursioni in abitazioni difese da cani addestrati o feroci.

La natura dell’OC rende ottimale l’utilizzo dei prodotti anche da parte di chi svolge servizi di vigilanza; gli effetti di contaminazione si esauriscono in un lasso di tempo tale da permettere l’arresto e l’accompagnamento in locali idonei senza rischi di reazioni di sorta.

giovedì 17 marzo 2011

Italia la bandiera



La bandiera italiana ebbe le sue origini a Milano quale bandiera delle milizie lombarde create da Napoleone il 6 novembre 1796 e fu dapprima una variante del tricolore rivoluzionario francese con il verde che rappresentava la natura o , più comunemente, la speranza al posto del blu.
Con le striscie disposte in senso orizzontale ricevette la consacrazione di vessillo della Cispadana nel congresso di Reggio Emilia del 7 gennaio 1797. Adottato per la Repubblica Cisalpina, poi per il Regno Italico (1805-1814), dopo la caduta di Napoleone, il tricolore appare nei moti del 1821 in Piemonte, in quelli del 1831 e ancora nella guerra del 1848.

In questa occasione le donne reggiane offersero una bandiera tricolore lavorata da loro, al battaglione degli studenti universitari toscani che passò per Reggio e combattè a Curtatone e Montanara. Il drappo è oggi custudito dall'università di Pisa.

Dal 23 marzo 1848 re Carlo Alberto adottò il tricolore per le sue truppe. Le Forze Armate hanno la bandiera d'arma o di corpo: l'asta di tali bandiere è sormontata da una freccia sul cui gambo sono incisi i nomi dei fatti d'arme cui partecipò e la motivazione delle ricompense al Valore Militare.

Le medaglie sono fissate ad un nastro azzurro e legate all'asta sotto il gambo. Il drappo sino al giugno 1946 aveva al centro lo scudo sabaudo contornato d'azzurro e sormontato dalla corona reale.

Dopo tale data la marina militare ha adottato il drappo con al centro l'emblema rappresentativo delle quattro repubbliche marinare sormontato dalla corona turrita, mentre le altre Forze Armate non hanno alcun emblema.

giovedì 10 marzo 2011

Top Gun Fighter Weapons School


La United States Navy Strike Fighter Tactics Instructor Program ( program SFTI ), più popolarmente conosciuta come TOPGUN , non è altro che l'evoluzione moderna della United States Navy Fighter Weapons School, originariamente costituita il 3 marzo 1969 presso l'ex Naval Air Station Miramar in California. Il programma SFTI svolge la formazione specialistica combattente presso il NFWS (Navy Fighter Weapons School) che, nel 1996, è stato incorporato nella Naval Strike e Air Warfare Center a NAS Fallon del Nevada.

La scuola di TOPGUN è ormai divenuta celebre per effetto dell'ominimo celebre film TOP GUN del 1986 interpretato da Tom Cruise e Kelly Mc Gillis.

Il corso di TOPGUN, che prevede l'addestramento su Navy e Marine Corps Strike Fighter e sul monoposto F/A-18 Cs e Es, F/A-18 Ds-due ed Fs, è finalizzato alla formazione di personale altamente preparato sulla conduzione di aerei da combattimento, in tattiche e studi di tecniche di missioni che prevedano minacce per il mondo attuale su scenari "aria-aria" e "terra-aria".

Il corso comprende ottanta ore di lezioni e 25 di volo da parte dei migliori istruttori TOPGUN. Quando un pilota completa il percorso TOPGUN rientrerà nello squadrone operativo d'appartenenza come Ufficiale di formazione o diventerà istruttore per insegnare a nuovi equipaggi. Ogni anno, un piccolo numero di equipaggi non conformi agli standard TOPGUN gli standard viene cancellato.

I TOPGUN conducono anche un Corso di formazione, in volo con equipaggi avversari della Navy e Marine Corps. Questi piloti ricevono un'istruzione individuale per fronteggiare una simulazione di minaccia, adoperando le più avanzate tattiche di combattimento contro gli avversari.

Questi esercizi servono dunque come prove di simulazione per futuribili scenari di lotta. Oltre agli equipaggi di formazione, TOPGUN svolgono anche corsi di scuola a terra sei volte l'anno. Il Training Ground Officer School è aperto agli accademici di livello post-laurea aviatori, istruttori e altri ufficiali e personale di truppa.

TOPGUN svolge, una volta all'anno, anche lo Strike Fighter Tactics-Corso di aggiornamento (noto anche come "Re-Blue"), solitamente in autunno.

Il corso TOPGUN è cambiato nel tempo. Fino al 1980 era di cinque settimane. I programmi precedentemente gestiti da TOPGUN sono stati trasferiti ad altri comandi; comprendono Fleet Air di Formazione (FAST) e Hornet Fleet Air (HFAST): programmi coordinati di accademici e simulatori, l'addestramento dei piloti da caccia e WSOs.

mercoledì 2 marzo 2011

Fasce da Sindaco



Distintivo del Sindaco è la fascia tricolore con lo stemma della Repubblica italiana e l'emblema del Comune da lui rappresentato. La fascia va indossata a tracolla appoggiata sulla spalla destra.

L’uso della fascia tricolore è strettamente riservato alla persona del Sindaco, il quale potrà farsi rappresentare con l’uso di tale distintivo esclusivamente da un Assessore oppure da un Consigliere delegato per la partecipazione a specifiche cerimonie pubbliche.

Il Sindaco indossa la fascia tricolore in tutte le occasioni ufficiali, e, a sua discrezione, nelle manifestazioni e iniziative culturali dove l’Amministrazione comunale deve essere rappresentata.

L'alto ruolo istituzionale impone all'amministratore locale un uso corretto e conveniente della fascia tricolore in ragione della dignità e del decoro della carica, tale da non scalfire la realtà dello Stato come elemento di unità giuridica, nel cui ambito ogni cittadino è tenuto a partecipare al mantenimento dei valori che lo caratterizzano e lo fondano.


La sciarpa viene realizzata in seta con fiocco, come indicato nell'immagine, oppure a nodo semplice. Sulle due code saranno ricamati a mano i due emblemi ed applicata la frangia dorata in canutiglia dorata.

venerdì 18 febbraio 2011

Articoli Militari con l'art. 28 TULPS



"Sono un privato e vorrei acquistare articoli militari ..." "... posso comprare la sciabola di Cavalleria anche se non appartengo alle Forze Armate ?" "Quali sono le condizioni per acquistare un portafogli con placca della Polizia ? Vorrei regalare una sciabola a mio padre in congedo, cosa devo fare ? Vorrei comprare dei gradi da applicare sul berretto di mio nonno, come posso fare ? Mi piacerebbe collezionare oggetti militari, cosa devo fare ... ?"

Queste sono solo alcune delle innumerevoli richieste che quotidianamente riceviamo da utenti e appassionati che desiderano intraprendere una collezione personale di articoli militari senza voler infrangere le norme di legge.

Cerchiamo di esaminare in questo post il quadro normativo di riferimento e, più esattamente, l'iter da avviare per essere collezionisti qualificati di articoli militari.

La vendita di gradi, degli elementi di corredo delle uniformi, di placche e contrassegni di identificazione non è, infatti, liberamente accessibile per evitare che i cittadini possano essere tratti in inganno sulla qualità personale di chi li dovesse illecitamente indossare (tute mimetiche con stellette, gradi pettorali, placche identificative di operatori di polizia, ecc.).

L'art. 28 TULPS (Testo Unico Leggi Pubblica Sicurezza) già prevedeva che "sono proibite la raccolta e la detenzione senza licenza del Prefetto (delegato permanentemente dal Ministero dell'Interno) di uniformi militari o altri oggetti destinati all'equipaggiamento delle Forze Armate ...".

L'art. 1 ter comma 3 della legge 21/02/2006 nr. 49 ha modificato l'art. 28 TULPS sottoponendo all'obbligo di licenza prefettizia anche la detenzione dei contrassegni di identificazione in uso agli ufficiali e agenti di pubblica sicurezza e di polizia giudiziaria.

I contrassegni di identificazione sono tutti quegli oggetti ed accessori (es. placche metalliche di riconoscimento) idonei a identificare i pubblici ufficiali in borghese, quando cioè non vestono la divisa.

La licenza prefettizia di cui all'art. 28 è dunque necessaria non soltanto per la detenzione delle uniformi militari e relativi accessori delle Forze Armate e di polizia, ma anche per quelli dei Corpi e servizi di polizia municipale.

L'inosservanza di quest'obbligo, senza quindi la prescritta licenza, configura reato che l'art. 28 ultimo comma punisce con la pena della reclusione da uno a tre anni e con multa da 500 a 3.000 euro.

Per scongiurare questa eventualità, indichiamo ai collezionisti la soluzione qui a lato: 2 marche da bollo da 16,00 euro, da allegare alla domanda, preventivamente compilata come nel fac-simile qui indicato da presentare alla Prefettura del Comune di residenza, unitamente ad una copia del documento di identità, l'elenco dettagliato per quantità e tipologia degli articoli militari da autorizzare e dichiarazione di autocertificazione in carta semplice.

Nell'arco di 3,4 settimane circa, l'ufficio territoriale espleterà gli atti d'ufficio, accertando l'idoneità dell'interessato e acquisendo il parere favorevole del Comando Provinciale dei Carabinieri.

Il documento, oggetto di rinnovo biennale, sarà valido solo per i locali o per l'abitazione in cui s'intendono detenere gli articoli militari.

mercoledì 16 febbraio 2011

Stivaletto Magnum Elite Spider 8.0



Magnum Tactical Boots, marchio della celeberrima Linea Magnum, è una sub-divisione della Hi-Tec Sports, leader mondiale delle calzature di marca militare che - nei primi anni Ottanta - diede avvio all' Hi-Tec Magnum su specifica richiesta del Centro di Addestramento dell'FBI di Quantico, in Virgina (US).

Furono così prodotti gli stivaletti ultraleggeri di colore nero, costruiti grazie a nuove tecniche che hanno rivoluzionato il settore delle calzature militari.

Il successo di questo tipo stivaletti ha dato lo spunto a Frank Van Wezel & Co. per nuovi progetti di ricerca che sono culminati nello sviluppo del "Midnite" e dei successivi stivali in pelle Magnum.

E' sulla scia di questi successi che si inserisce il nuovo MAGNUM ELITE SPIDER 8.0, costruito in pelle minerale e di primo fiore, suola EVA midsole Vibram ® microsaldata anti-corrosione, antiscivolo e autopulente.

Lo stivaletto Magnume Elite Spider 8.0 ha una struttura Non-Metallic 3D2 Max Comfort a cellule con mescola ultraleggera cellula e traspirante. L' Elite Spider, con i suoi 500 grammi di peso, risulta l' anfibio più leggero disponibile in commercio con certificazione ISO EN 20347.

mercoledì 9 febbraio 2011

150° Anni Unità d'Italia



Sono molte le iniziative che si articoleranno sul territorio nazionale in occasione dei festeggiamento dei 150 anni dell'unità d'Italia e che culmineranno nella giornata del 17 marzo.
Spesso però sfugge il significato etimologico della parola Italia. Secondo l'ipotesi più accreditata il nome Italia ebbe origine dalla forma grecizzata italòi di Viteloi, nome di una tribù protoitalica della Calabria meridionale derivato presumibilmente dal nome locale del totem tribale, vitello.

Giunto ai romani presumibilmente attraverso la forma greca Italia, passò invece ad altre popolazioni italiche quali i lucani, gli irpini nella forma indignea ed è attestato direttamente nella forma sulle monete italiche del tempo della guerra sociale (91-88 a.C.).

Appare inconsistente la correlazione del nome Italia colo fatto che abbondasse di vitelli o l'ipotesi vitis (vite) con cui sarebbe stata chiamata dai Greci Enotria, "terra del vino".

All'inzio del 5° secolo a.C,, il termine Italia designava la Calabria meridionale, quindi si estese al territorio tarentino e campano e successivamente alla maggior parte della penisola.

Con la riforma amministrativa di Diocleziano, Corsica, Sardegna e Sicilia entrarono a far parte dell' Italia.

Nel medioevo il termine si riferiva sollo all' Italia settentrionale o a singole parti del territorio. Successivamente la denominazione venne acquisendo il significato linguistico e culturale e anche se dal punto di vista territoriale l' Italia continuò ad essere solo un'espressione geografica, si fece sempre più strada l'idea che ad essa dovesse corrispondere un'effettiva unità politica che venne realizzata nel marzo 1861 con la proclamazione del regno d'Italia.