mercoledì 19 gennaio 2011

Arditi Incursori Marina


Baschi verdi, addestramento massacrante, riservatezza assoluta e un po' di retorica da truppe speciali: la tradizione degli incursori italiani è assieme eroica e inquietante. Sono subacquei, tiratori, ieri a cavallo dei «maiali», i siluri a guida umana che durante la seconda guerra mondiale facevano strage di navi in nome del Duce, oggi in tutti i teatri di crisi, con i colori dell' Italia democratica. Disciplina, forza, tenacia, pazienza. In poche parole, nervi saldi e una preparazione fisica, tattica e strategica che non ha paragoni nei corpi di élite.

A loro sono affidati gli incarichi più delicati: dalla scorta ai leader istituzionali alle operazioni «coperte» oltre confine, dal recupero di ostaggi alle ricognizioni in terreno ostile, fino all' assistenza del dopo-terremoto. Durante l' ultima cerimonia ufficiale, sul ponte della "Garibaldi", gli incursori si distinguevano da tutti.

Il basco (verde per gli incursori di Marina e amaranto per i paracadutisti) era perfettamente in linea. La mimetica dei Comsubin, portata senza cinghia, era quasi una dichiarazione d' intenti: rilassato attrezzo da lavoro, non rigida uniforme da parata. Da sempre tutte le Forze armate del mondo lasciano il guinzaglio lungo alle truppe speciali: la Delta Force americana, citata spesso come il massimo corpo d' élite del mondo, ha standard molto liberi sull' abbigliamento, sul rispetto delle forme e persino sul saluto ai più alti di grado. D' altronde è difficile aspettarsi il massimo rispetto delle cerimonie da chi, secondo la definizione ufficiale della Marina, «singolarmente o in piccoli gruppi porta offesa al nemico in modo non convenzionale, cercando di produrre il maggior danno con il minimo sforzo».

La storia degli incursori è piena di atti di coraggio, se è vero che anche Winston Churchill rese loro omaggio, ammettendo che «sei italiani equipaggiati con materiali di costo irrisorio hanno fatto vacillare l' equilibrio militare in Mediterraneo a vantaggio dell' Asse».

Allo stesso tempo è una storia velata da ombre ideologiche molto ingombranti: soprattutto quella della X Mas, il corpo d' élite guidato da Junio Valerio Borghese, eroe di guerra ma allo stesso tempo protagonista della Repubblica di Salò e aspirante golpista. L' attività degli incursori era temuta al punto che il Trattato di pace del 1947 li mise fuori legge, e la loro attività fu ripresa in forma semi-clandestina. E forse proprio per prendere le distanze da quei tempi, il sito del Comsubin ci tiene a precisare: dopo il 1949 «il Centro Subacqueo è stato varie volte ristrutturato ed adeguato alle nuove esigenze».

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